“Vivere il Giubileo”, il nuovo libro di padre Fortunato per scoprire la Basilica di San Pietro

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Nel suo nuovo volume uscito in occasione dell’anno giubilare, il direttore della Comunicazione della Basilica vaticana conduce il lettore da via della Conciliazione alla tomba dell’apostolo, alla scoperta del luogo dove il cristianesimo nacque e si strutturò come Chiesa

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“Il Giubileo ci invita a riscoprire il valore della domanda come strumento di conversione e rinnovamento, e i luoghi santi, con la loro bellezza e sacralità, ci ricordano che siamo pellegrini su questa terra. Fate delle vostre domande un ponte verso il divino e dei luoghi santi una tappa preziosa del vostro pellegrinaggio spirituale”. Con queste parole padre Enzo Fortunato, coordinatore della Giornata Mondiale dei Bambini e direttore della Comunicazione della Basilica Papale di San Pietro, in occasione dell’anno giubilare ci introduce nella sua ultima opera da oggi in libreria Vivere il Giubileo. Un itinerario spirituale nella Basilica di San Pietro (Edizioni San Paolo 2024).

Un viaggio alla scoperta del luogo dove il cristianesimo si strutturò come Chiesa e dove ogni tappa corrisponde a un capitolo del libro. Dalla strada che conduce a piazza San Pietro fino al colonnato del Bernini, simbolo di accoglienza e abbraccio; poi il momento del passaggio attraverso la Porta Santa, il luogo della decisione: quella soglia, allegoria della conversione, che, una volta varcata, purifica e modifica integralmente chi la supera. Tuttavia ciò non sarebbe possibile senza la Grazia, qui rappresentata dalla Madonna che tiene Cristo tra le braccia, la Pietà di Michelangelo. La statua di san Pietro e la tomba dell’apostolo rappresentano infine il luogo del cammino e della celebrazione. Anche Pietro arrivò a Roma da lontano, dopo un viaggio lungo e impervio. Chi arriva nel luogo del suo sepolcro si riconosce in lui e nel suo cammino. Sulla tomba di Pietro viene edificata la basilica, la più grande chiesa del mondo: è la celebrazione della gloria di Dio e della sua Parola.

Non poteva mancare un riferimento alla Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, che, spiega Fortunato, “ci invita a riscoprire e abbracciare questa virtù teologica fondamentale, che è la speranza, descritta come forza rigeneratrice dell’animo umano e guida sicura nel cammino della vita”.