Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Oltre 40 associazioni che difendono la vita e che, su youtube, sulle proprie pagine facebook e sul sito giornatanascente.it, hanno rilanciato la proposta di istituire per il 25 marzo la Giornata nazionale per la Vita Nascente. Un’idea già lanciata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati dove un ampio fronte di parlamentari ha presentato alla stampa le proposte di legge per l’istituzione della Giornata. Un modo – fanno sapere i promotori dell’iniziativa – per aprire un dibattito sui temi della maternità, della paternità e della procreazione e in contrapposizione all’inverno demografico, fotografato dall’Istat.
Madri e padri di oggi
Temi che hanno attraversato le testimonianze di madri, padri e di esperti. Madri note come la conduttrice televisiva Licia Colò o padri come l’imprenditore Johnny Dotti che ha confessato di guardare al silenzio di San Giuseppe, al suo custodire il sogno del figlio. Il padre putativo di Gesù è diventato per lui un modello da seguire perché nello sposo di Maria si può ritrovare la capacità di tenere strette le domande dei figli inquieti, per farle maturare e sviluppare in un dialogo nuovo e importante. Madri come Angelica, una giovane infermiera che si è ammalata di Covid mentre aspettava il suo bambino. Una fase segnata dalla paura e dal timore nella quale però si è sentita sostenuta dall’amore del marito Giovanni, anche lui infermiere.
Dall’esperienza ai numeri
A seguire la fotografia sull’Italia alla luce dei recenti dati Istat che hanno segnato il minimo storico delle nascite dall’Unità del Paese, quasi 16 mila nati in meno rispetto al 2019, e un massimo storico di decessi dal secondo dopoguerra. Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha parlato di “una documentazione scioccante”, rivelando poi che nella coppia c’è il desiderio di avere almeno due figli ma le stime indicano una realtà diversa. A pesare anche un clima culturale che non favorisce la genitorialità che andrebbe vista come “un servizio alla collettività” ma che invece così non è. Per Blangiardo l’effetto pandemia, che dovrebbe tirare ancora più giù la curva della natalità, si vedrà realmente nel 2021. Da qui l’urgenza di intervenire, sottolineata anche dal professor Leonardo Becchetti, economista, che ha ricordato come la denatalità produca danni economici non indifferenti. “Nella famiglia – ha spiegato – si impara il dono e la reciprocità e questo aiuta a creare relazioni e dunque capitale sociale”. Casa e scuola sono pilastri per invertire un trend che rischia di aumentare le diseguaglianze e la povertà. Importante è cogliere il valore della generatività, insegnarla ai giovani, stimolare in loro il desiderio e le passioni, investendo così in un futuro diverso.
Accompagnare la vita
A 96 anni ancora fa nascere i bambini, l’ultima, una femmina, meno di un mese fa. E’ la storia dell’ostetrica Maria Pollacci. Una vita ad accompagnare le vite. “Mamme la maternità è un grande dono – ha sottolineato – che vi costa sacrificio ma riceverete tanto amore. Il bambino sa darlo e la mamma deve solo contraccambiare perché certi bimbi soffrono di questo. La nascita è una magia, aiutare a far nascere è un’esperienza meravigliosa, va fatto con tanto amore e professionalità”. Nel corso del pomeriggio il contributo anche di personaggi dello spettacolo come il regista Pupi Avati, il cantante Nek e quello delicato di Flora Gualdani, fondatrice di “Casa Betlemme”, nella quale accoglie le ragazze e le future mamme più fragili. “Alle donne vorrei dire – è il messaggio di Flora – di difendere sempre la sacralità della vita”.