Medio Oriente, nuovi raid incrociati tra Israele e Libano

Vatican News

Nella notte, raid su più di 50 città e villaggi in Libano da parte dell’Aeronautica militare israeliana, mentre in mattinata si sono registrati 70 razzi in tre minuti da Beirut. Tajani in missione per un cessate il fuoco. Gli Stati Uniti chiedono una riduzione degli attacchi da parte dell’Idf per il numero “troppo alto” di vittime civili

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

Raid su più di 50 città e villaggi in Libano da parte dell’Aeronautica militare israeliana si sono registrati nella notte tra sabato e domenica, mentre in mattinata lo Stato ebraico ha comunicato il lancio di 70 razzi in tre minuti, innescando le sirene nelle regioni dell’Alta Galilea e della Galilea occidentale. Continua il fuoco incrociato in Medio Oriente, con gli attacchi israeliani che, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa libanese Ani, si sono concentrati sulla città di Nabatiyeh, colpita per la terza volta in questa settimana, provocando vittime. L’esercito dello Stato ebraico, in riferimento ai raid provenienti dal Libano, ha invece affermato come alcuni razzi siano stati abbattuti, mentre diversi abbiano colpito il suolo, innescando incendi.

La missione di Tajani in Medio Oriente

Nel frattempo, continua il lavoro della diplomazia internazionale per arrivare ad un cessate il fuoco. La pace sarà proprio l’obiettivo della missione del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani in Medio Oriente. Durante la sua visita, il ministro incontrerà il presidente israeliano Isaac Herzog, il ministro degli Esteri Israel Katz, e a Ramallah, il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh. “Israele ha vinto militarmente e ha eliminato la mente della strage del 7 ottobre”, ha affermato Tajani, facendo riferimento alla morte di Yahya Sinwar in un’intervista rilasciata a “Il Giornale”, affermando come “questo potrebbe spingere il Paese a considerare un cessate il fuoco in cambio della liberazione degli ostaggi”.

Il presunto attacco all’ambasciata israeliana a Berlino

Sul fronte europeo, la Procura federale tedesca ha confermato l’arresto di un uomo in relazione ad un presunto piano di attacco all’ambasciata israeliana a Berlino. Le autorità di Karlsruhe hanno affermato che si tratta di un cittadino libico che intendeva sferrare un attacco di alto profilo con armi da fuoco contro l’edificio. Per pianificare il progetto, l’imputato avrebbe scambiato informazioni via chat con un membro dello Stato islamico.

Gli Stati Uniti a favore di una riduzione degli attacchi

“Vorremmo vedere le cose trasformarsi in una sorta di negoziazione che consenta ai civili su entrambi i lati del confine di tornare alle loro case”, è il commento del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, a margine del G7 Difesa a Napoli. Gli americani vorrebbero che Israele riducesse alcuni degli attacchi che sta effettuando, soprattutto nella capitale libanese Beirut e nei dintorni, dato il numero “troppo alto” di vittime civili. Secondo quanto riporta la Cnn, invece, gli Stati Uniti stanno indagando su una fuga di notizie di intelligence riguardo alcuni documenti altamente riservati che descrivono potenziali piani di rappresaglia di Israele contro l’Iran.