Irlanda, oltre 2mila casi di presunti abusi sessuali da parte di religiosi: le rivelazioni di un’indagine indipendente

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Non è la prima volta che esponenti della Chiesa cattolica irlandese vengono accusati di aver commesso abusi sessuali su dei minori. Ma negli ultimi anni l’avvocata irlandese Mary O’Toole ha studiato il caso e ha condotto un’approfondita inchiesta su presunti abusi sessuali di religiosi cattolici registrati in 308 scuole in 22 contee in tutto il Paese tra il 1927 e il 2013. Una documentazione completa che è stata poi consegnata alla ministra dell’Istruzione Norma Foley, con il governo irlandese che ha dichiarato martedì che istituirà una commissione d’inchiesta per esaminare il fascicolo di oltre 200 pagine.

Tra i 42 ordini cattolici coinvolti, secondo quanto riportato da Euronews: i Gesuiti, i Padri Carmelitani, i Fratelli Cristiani, le Sorelle della Misericordia e i Missionari del Sacro Cuore. Dopo aver presentato l’inchiesta, O’Toole ha proposto al governo di rivolgersi agli ordini per ottenere fondi utili alla creazione di un programma di risarcimento delle vittime. Nel corso dell’indagine, hanno rilasciato dichiarazioni orali o scritte 149 vittime, nella maggior parte dei casi uomini che oggi hanno tra i 50 e i 60 anni. Sono stati identificati 884 presunti responsabili con a carico 2.395 accuse di abusi sessuali. Ci sono state anche 590 accuse contro 190 presunti colpevoli in 17 scuole speciali. Oltre la metà di questi potrebbero essere deceduti.

Gli intervistati hanno evidenziato che gli episodi di violenza avvenivano ovunque, dalle aule ai dormitori. La maggior parte delle vittime ha riferito inoltre di aver riportato gravi traumi nelle relazioni personali e di aver sviluppato problemi a di salute mentale che, in alcuni casi, hanno portato allo sviluppo di dipendenze da alcol e droga.

Il rapporto fornisce un’analisi scuola per scuola e cita il numero dei presunti colpevoli presenti in ogni scuola. È stata anche effettuata una ripartizione delle scuole frequentate dalle presunte vittime che hanno preso parte al rapporto. Si ritiene che il numero totale di quest’ultime sia molto più grande e per questo si prevede che nuove persone potrebbero farsi avanti dopo la pubblicazione del rapporto.