Francesco: una rivoluzione sta cambiando gli uomini, non cambia la loro dignità

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Il Papa scrive ai partecipanti al XVII Simposio Intercristiano che si apre oggi a Trani, in Puglia: scienza e tecnologia stanno modificando alla radice il modo in cui gli esseri umani comprendono l’esistenza, i cristiani difendano sempre la loro natura di figli di Dio

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Una “mutazione antropologica” senza eguali per velocità e capacità di incidere e condizionare, che “sta cambiando strutturalmente” il modo stesso “in cui gli uomini e le donne di oggi comprendono le esperienze fondamentali della loro esistenza, quali il generare, il nascere, il morire”. Il Papa ne parla in un messaggio indirizzato ai partecipanti al XVII Simposio Intercristiano, promosso da oggi a venerdì prossimo, 30 agosto, dall’Istituto Francescano di Spiritualità dell’Antonianum assieme al Dipartimento di Teologia della Facoltà Teologica Ortodossa dell’Università “Aristoteles” di Salonicco e dal titolo che nella sua semplicità racconta di un’indagine enorme “Che cosa è l’uomo?”.

Scienza e trascendenza

C’è una “vera e propria rivoluzione” in atto in questo senso, afferma Francesco, non si può chiamarla altrimenti. Nel messaggio affidato al cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il Papa definisce “particolarmente interessante” il fatto che una simile riflessione sia promossa congiuntamente da cattolici e ortodossi. I cambiamenti prodotti dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, “gli incredibili sviluppi nell’ambito delle scienze”, tutto questo – rileva il Papa – costringe uomini e le donne di oggi “a ripensare la loro identità, il loro ruolo nel mondo e nella società e la loro vocazione alla trascendenza. Infatti, la specificità dell’essere umano nell’insieme del creato, la sua unicità nei confronti degli altri animali, e persino la sua relazione con le macchine, vengono messe continuamente in discussione”.

Una riflessione profonda

Davanti a questa rivoluzione antropologica, sostiene Francesco, “non è possibile reagire solo con la negazione e con la critica”, ma “occorre piuttosto una riflessione profonda, capace di rinnovare il pensiero e le scelte da compiere”. Si tratta, prosegue, di una sfida che tocca “tutti i cristiani, a qualunque Chiesa appartengano” e di fronte alla quale “è necessario ribadire che ad ogni essere umano compete una dignità per il solo fatto di esistere, come ente spirituale, creato da Dio”. Una dignità, conclude il Papa, che va difesa da “minacce molto concrete quali la povertà, la guerra, lo sfruttamento”.