Si è spento a Roma nella notte tra il 13 e il 14 agosto il pastore e teologo valdese che fu osservatore al Concilio Vaticano II e tenne una lezione su san Pietro nella basilica vaticana. Tra i numerosi messaggi di cordoglio, quello della CEI: “Da testimoni come il pastore Ricca, si legge, le nostre Chiese possano attingere la forza di portare a compimento i passi compiuti” in direzione della fraternità evangelica
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Si terranno sabato 17 agosto alle ore 9 nella Chiesa valdese a Torre Pellice (TO) i funerali del pastore Paolo Ricca, noto teologo, morto la notte scorsa. Subito dopo sarà tumulato nella tomba di famiglia, mentre, venerdì dalle 9 alle 11 sarà allestita la Camera ardente presso l’ospedale San Camillo di Roma. Aveva 88 anni, era nato a Torre Pellice il 19 gennaio 1936. Aveva studiato a Roma, negli Stati Uniti e in Svizzera conseguendo il dottorato in teologia. Pastore della Chiesa valdese dal 1962, fu osservatore al Concilio Vaticano II. Membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà valdese di teologia, “con lui – scrive l’agenzia stampa della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia Nev, – se ne va un punto di riferimento del protestantesimo in Italia e nel mondo”.
Una persona che sapeva suscitare ascolto
Pioniere del dialogo ecumenico, in Italia Paolo Ricca ha contribuito al lavoro del Segretariato attività ecumeniche partecipando a numerose sessioni di formazione. Presidente della Società Biblica in Italia per due mandati, è stato il primo pastore valdese a prendere la parola nel 2022 nella Basilica vaticana in occasione di una lezione sulla figura di San Pietro. Ricca era spesso invitato a incontri pubblici perché era una persona che sapeva suscitare ascolto. Numerose le sue pubblicazioni e le partecipazioni in trasmissioni radiofoniche e televisive.
Il cordoglio dei vescovi italiani
Molte le attestazioni di stima e i messaggi di cordoglio giunti in queste ore ai famigliari del pastore e alle Chiese evangeliche da quanti lo hanno conosciuto e potuto apprezzare. In un messaggio a nome del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi, e dei vescovi italiani, monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, definisce Ricca “un fratello nella fede che ha fatto del dialogo un annuncio vero, schietto e sincero, perché le profetiche indicazioni del Concilio Vaticano II potessero trovare nelle comunità cristiane l’autentica rivoluzione dello Spirito di unità”. Da testimoni come il pastore Ricca – si legge ancora nel messaggio – le nostre Chiese possano attingere la forza di portare a compimento i passi compiuti, le lotte vissute, le visioni condivise, la fraternità evangelica che ha sostenuto il cammino anche nei momenti più difficili”.