Isabella Piro – Città del Vaticano
Con 228 voti a favore e 197 contrari, la Camera dei deputati degli Stati Uniti ha approvato, il 18 marzo, l’American Dream and Promise Act e il Farm Workforce Modernization Act. Si tratta di due proposte di legge bipartisan che aprono la strada verso la cittadinanza a diverse categorie: i più di tre milioni di ”dreamers”, ovvero gli immigrati entrati nel Paese da minorenni insieme ai loro genitori in condizioni di illegalità; i titolari dello Status temporaneo protetto, ovvero la condizione di immigrazione autorizzata – valida 18 mesi – che permette alle persone di rimanere a lavorare negli Usa in un periodo in cui si ritiene che non sia sicuro per loro tornare nel proprio Paese d’origine; e infine, i lavoratori agricoli stagionali e le loro famiglie.
L’esortazione della Chiesa ad approvare le nuove misure
La decisione della Camera è stata accolta “con favore” dalla Conferenza episcopale nazionale (Usccb): in una nota, l’arcivescovo José H. Gomez e il vescovo Mario E. Dorsonville, presidenti rispettivamente dell’Usccb e del Comitato episcopale per le migrazioni, affermano che tale scelta “aiuterà molti immigrati laboriosi a far emergere il loro potenziale, donato da Dio, non solo per il loro stesso beneficio, ma per quello dell’intero Paese”. “Ispirata da Cristo – continua la nota – la Chiesa cattolica rimane impegnata a garantire che a tutte le persone all’interno della nostra società sia data l’opportunità di prosperare, specialmente a quelle così spesso relegate ai margini”. Di qui, l’appello dei vescovi al Senato affinché “adotti e approvi rapidamente queste misure”. La medesima esortazione viene rivolta ai legislatori del Congresso, perché “lavorino insieme per attuare riforme più ampie e di vitale importanza per affrontare il nostro sistema di immigrazione malfunzionante”. Dal suo canto, l’Usccb ribadisce la propria disponibilità ad operare insieme all’Amministrazione corrente per raggiungere questo obiettivo che rappresenta “una questione urgente per sostenere la vita e la dignità umana”.
La lettera del Comitato episcopale per le migrazioni
Da ricordare che già il 15 marzo, monsignor Dorsonville aveva inviato, tramite email, una lettera alla Camera dei deputati per esprimere il sostegno dei vescovi alle proposte normative approvate tre giorni dopo. “La Chiesa cattolica – si leggeva nella lettera – crede nella protezione della dignità di ogni essere umano, indipendentemente dal suo status di immigrato”. Ricordando, inoltre che i vescovi hanno “a lungo sostenuto gli sforzi per una riforma dell’immigrazione, così da permettere a coloro che contribuiscono alla nostra economia, che si distinguono nelle nostre università e che sono leader nelle nostre parrocchie, di farsi avanti e di integrarsi pienamente nella vita americana”, Monsignor Dorsonville concludeva:“Il nostro Paese ha un disperato bisogno di una riforma legislativa più ampia e completa delle leggi sull’immigrazione. E come sempre, l’Usccb è pronta a collaborare affinché tali cambiamenti siano umani, giusti e ragionevoli”.