Ucraina, Zuppi: Conferenza in Svizzera importante per valutare prospettive di pace

Vatican News

Continuano a giungere notizie di guerra dall’Ucraina. Kyiv avrebbe effettuato una serie di attacchi con armamenti americani, i primi dopo l’assenso degli Usa a usarli verso il territorio russo. Mosca intanto continua la pressione su Kharkiv, mentre, secondo il porporato, si accendono le speranze sull’apertura di un dialogo nell’imminente Conferenza di pace in Svizzera

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Il prossimo 15 e 16 giugno, in Svizzera, precisamente nella città di Burgenstock, si terrà la conferenza di pace sull’Ucraina, a cui però non parteciperanno Russia e Cina. L’imminente incontro diplomatico sarà un importante “esercizio” per valutare le prospettive e le opportunità di pace tra Ucraina e Russia. Questa l’opinione espressa in un’intervista all’agenzia Tass dal presidente della Conferenza Episcopale italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, già inviato del Papa per la pace nel Paese in guerra ormai da più di due anni. Fondamentale sarà il contributo che l’Europa porterà – ha detto – per la risoluzione del conflitto attraverso i negoziati. “L’Europa unita, nata dopo la Seconda Guerra mondiale e basata sul rifiuto della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti” – ha proseguito il porporato – non deve abbandonare questa visione”. A conclusione dell’intervista Zuppi ha ricordato come le parole del Papa possono essere intese solo in maniera univoca: il Pontefice non ha mai negato la responsabilità della guerra, ma ha sottolineato il coraggio della negoziazione, il che non significa “capitolazione, ma deve voler dire una soluzione del conflitto sulla base del diritto e con l’aiuto di tutta la comunità internazionale”

Sul terreno di guerra

La tensione nelle ultime ore appare tuttavia in forte crescita, dopo l’autorizzazione di Washington ad utilizzare armi occidentali nel territorio russo. Sul campo si registra il primo attacco ucraino con missili Usa nella regione di Belgorod.  I sistemi di difesa aerea di Mosca hanno, inoltre, abbattuto 4 droni ucraini sopra la stessa regione, come ha riferito il servizio stampa del ministero della Difesa del Cremlino. Altri 20 droni sono stati distrutti, nella giornata di ieri, lunedì 3 giugno, sull’area russa di Kursk. Le forze di Mosca, dal canto loro, hanno annunciato di aver bombardato la regione di Kharkiv. Su questa zona continua l’offensiva russa, per la quale diversi Paesi della Nato hanno autorizzato l’Ucraina a usare le loro armi contro obiettivi sul territorio nemico. Tuttavia, tali attacchi ucraini dovranno limitarsi a colpire le installazioni militari oltre il confine, a Kharkiv, e i missili a lungo raggio non potranno mai essere utilizzati contro altri obiettivi.