Il Papa: non avere paura dei migranti, promuoverne diritti e dignità

Vatican News

Nel videomessaggio con le intenzioni di preghiera per il mese di giugno, l’invito di Francesco è a pregare per coloro che sono in fuga dalle guerre o dalla fame, costretti a viaggi pieni di pericoli e violenze, affinché “trovino accoglienza e nuove opportunità di vita”. I cristiani non possono condividere la mentalità dei “muri”, afferma il Pontefice: “Chi accoglie un migrante accoglie Cristo”

Antonella Palermo – Città del Vaticano

L’attenzione di Papa Francesco per il mese di giugno – mese in cui, il giorno 20, ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato – è per coloro che fuggono dal proprio Paese. Si tratta di una delle priorità del suo magistero che oggi il Papa rinnova con un appello a non avere timore di persone che forzatamente rinunciano a restare nel luogo natìo per affrontare avventure irte di pericoli nella speranza di un futuro migliore. 

Chi accoglie un migrante accoglie Cristo

Come una pianta che non riesce a innestare le proprie radici altrove rispetto alla propria terra in cui non può più crescere. È così che sembra guardare Francesco al dramma vissuto dalle persone costrette a lasciare il proprio Paese, in fuga da guerre o dalla povertà, a cui, osserva “si aggiunge spesso una sensazione di sradicamento, di non sapere quale sia il proprio posto”. E aggiunge:

Inoltre, in alcuni Paesi di arrivo, i migranti sono visti con allarme, con paura. Appare allora il fantasma dei muri: muri nella terra, che separano le famiglie, e muri nel cuore. Noi cristiani non possiamo condividere questa mentalità. Chi accoglie un migrante accoglie Cristo.

Promuovere una cultura sociale e politica di tutela

Il Pontefice interpella le energie istituzionali e della società civile a tutelare le persone migranti in ogni forma ricordando che “un migrante ha bisogno di essere accompagnato, sostenuto e integrato”. Il Papa invita a pregare “perché i migranti in fuga dalle guerre o dalla fame, costretti a viaggi pieni di pericoli e violenze, trovino accoglienza e nuove opportunità di vita”. E con tono inequivocabile scandisce:

Dobbiamo promuovere una cultura sociale e politica che protegga i diritti e la dignità dei migranti. E che li sostenga nelle loro possibilità di crescita. E che li integri.

Secondo il Rapporto Mondiale sulle Migrazioni 2024 dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), al 2022 sui 281 milioni di migranti a livello globale, si devono aggiungere 117 milioni di persone in movimento a causa di conflitti, violenze, disastri, il numero più alto mai registrato nei tempo moderni. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), nel 2023 circa 110 milioni di persone nel mondo hanno dovuto lasciare le proprie case.

Tutelare i migranti forzati, tanto più se si tratta di minori

Fornos: I migranti sono persone non numeri

Padre Frédéric Fornos S.J., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, che promuove la realizzazione dei videomessaggi del Pontefice, riflette sulla situazione dei migranti e afferma che la fuga forzata dei migranti è spesso oggetto di battaglie politiche. Rimarca che si tratta di persone, non di numeri. “Invece di trattare i migranti come un peso o un problema, dobbiamo trovare soluzioni basate sulla compassione e sul rispetto della dignità umana. Questa prospettiva nasce dal Vangelo e dalla preghiera, e il magistero della Chiesa ce lo ricorda”. E cita la Fratelli Tutti: “La vera qualità dei diversi Paesi del mondo si misura da questa capacità di pensare non solo come Paese, ma anche come famiglia umana, e questo si dimostra specialmente nei periodi critici. […] Solo una cultura sociale e politica che comprenda l’accoglienza gratuita potrà avere futuro”.