Un comunicato della Sala Stampa vaticana riferisce sulle conclusioni del giudice André Denis, incaricato dal Papa di fare luce in seguito a un’accusa anonima mossa contro il cardinale arcivescovo di Québec. In base all’esito del rapporto “non è prevista una procedura canonica più approfondita”
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Nessun’altra “procedura canonica più approfondita” perché le verifiche del caso non hanno consentito “di identificare alcuna azione che si configuri come cattiva condotta o abuso”. In un breve comunicato diffuso dalla Sala Stampa vaticana viene riferito l’esito dell’indagine canonica svolta dal giudice in pensione André Denis, della Corte Superiore del Québec, che l’8 febbraio scorso il Papa aveva incaricato di far luce sulle accuse anonime mosse contro il cardinale arcivescovo di Québec Gérald C. Lacroix.
L’indagine
In seguito a quel mandato, si legge nella nota vaticana, “il rapporto dell’indagine canonica preliminare effettuata dal giudice è stato portato a termine il 6 maggio 2024 e consegnato al Santo Padre nei giorni successivi”. Alla luce dei fatti esaminati dal giudice, si legge nel testo, “il rapporto non consente di identificare alcuna azione che si configuri come cattiva condotta o abuso da parte del Cardinale Gérald C. Lacroix. Di conseguenza, non è prevista una procedura canonica più approfondita”.
Gratitudine del Papa al giudice Denis
Francesco, precisa il comunicato della Sala Stampa, ha quindi “autorizzato il giudice André Denis a diffondere un comunicato che riassuma gli elementi della sua indagine e lo ha autorizzato anche a rispondere ad eventuali domande in merito”, ringraziando al contempo il magistrato “per aver portato a termine, entro i tempi previsti” l’indagine, condotta “con imparzialità nel contesto della causa collettiva mossa nei confronti dell’Arcidiocesi di Québec”.