Battaglia di Montecassino, il Papa: “Mai più la follia della guerra e dell’odio”

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Lettera di Francesco in occasione delle cerimonie commemorative per l’80.mo anniversario presso il sacrario militare polacco: “Pregando per i Caduti, prego per la pace”. Alle celebrazioni di ieri, sabato 18 maggio, presenti i presidenti di Polonia e Italia, Duda e Mattarella

Don Paweł Rytel-Andrianik e Artur Hanula – Città del Vaticano

“Domini la pace! Guardate la scritta incisa sopra l’ingresso dell’Abbazia di Montecassino: Pax! Sia questa l’intenzione principale della vostra preghiera di oggi, alla quale anch’io desidero unirmi. Mentre prego per i caduti, prego con tanto più fervore per la pace”. È quanto scrive Papa Francesco in una lettera di cui si è data lettura ieri, sabato 18 maggio, durante le principali commemorazioni per l’80.mo anniversario della Battaglia di Montecassino.

Nella missiva il Papa sottolinea che questo ottantesimo anniversario è l’occasione per ribadire nuovamente l’appello alla pace. “Basta con la guerra! Mai più la follia della guerra, dell’aggressione, dell’odio e del disprezzo per l’altro!”, afferma Francesco. “La Divina Provvidenza conceda alla Polonia, all’Europa e al mondo la pace!”.

Le cerimonie commemorative a Montecassino

Testimonianza per l’Europa e il mondo

Sempre il Pontefice ricorda poi il prezzo pagato dai soldati polacchi e dagli alleati a causa del conflitto: “In un raccoglimento di preghiera, insieme a voi guardo le file di croci bianche e leggo le parole scolpite nella pietra con cui i caduti si rivolgono a noi: ‘Passante, dì alla Polonia che siamo caduti fedeli al suo servizio’, ‘Per la nostra e vostra libertà, noi soldati polacchi abbiamo dato il nostro spirito a Dio, la nostra carne alla terra italiana e il nostro cuore alla Polonia”.

Un riferimento nella lettera anche al motto “Dio, Onore, Patria”. Parole che, raccomanda Papa Francesco, restino “scritte nei vostri cuori” e “le vostre azioni ne diano viva testimonianza per i popoli dell’Europa e del mondo”. “Ricordatele a tutti – aggiunge -, soprattutto alle giovani generazioni, e testimoniate come conservare la fede, la memoria della storia e della tradizione, l’identità cristiana e nazionale, con una giusta gerarchia di valori: Dio sempre al primo posto!”.

Celebrazioni per gli 80 anni della battaglia di Montecassino

L’omelia dell’ordinario militare polacco

Le celebrazioni al Cimitero di guerra polacco di Montecassino sono iniziate ier icon la Messa alle 16 celebrata da sacerdoti polacchi e italiani. L’omelia è stata pronunciata da monsignor Wieslaw Lechowicz, ordinario militare dell’Esercito polacco. “Ci siamo riuniti in segno di gratitudine per l’atteggiamento eroico dei soldati del corpo polacco sotto il comando del generale Władysław Anders. Ci ha riunito anche la convinzione che coltivare la memoria serva alla nostra memoria personale e nazionale e quindi alla nostra identità. Ciò determina il nostro presente e il nostro futuro”, ha affermato monsignor Lechowicz.

L’ordinario militare si è rivolto anche agli ultimi veterani viventi di Montecassino presenti alla cerimonia: “Avete il diritto di essere orgogliosi e noi abbiamo il dovere di imparare dal vostro esempio e di essere pronti a fare tutto ciò che è in nostro potere per preservare la libertà e l’indipendenza della nostra Patria per le generazioni presenti e future!”, ha sottolineato.

Il presidente italiano Mattarella al sacrario militare

Le celebrazioni

Alle celebrazioni dell’80.mo anniversario – organizzate dall’Ufficio per i veterani di guerra e le vittime della repressione con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Polacca a Roma – hanno preso parte il presidente polacco Andrzej Duda con la moglie e il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Presenti pure l’ambasciatore della Polonia in Italia, Anna Maria Anders, figlia del generale Władysław Anders, comandante del corpo polacco sotto Montecassino; Lech Parell, capo dell’Ufficio per i veterani di guerra e le vittime della repressione; rappresentanti del governo polacco; le famiglie dei soldati e soprattutto, come detto, gli ultimi veterani viventi.

Oltre alla Messa, il programma delle cerimonie ha compreso discorsi, l’appello dei Caduti, il canto “Czerwone Maki” [Papaveri Rossi] e la deposizione di una corona di fiori da parte delle delegazioni ufficiali statali. Le celebrazioni si concluderanno martedì 21 maggio.

La storia

Montecassino e il monastero benedettino che si trova su questo massiccio sono stati tra i più importanti punti di resistenza tedeschi durante la Seconda Guerra mondiale. Fu il luogo di uno dei più feroci combattimenti, che sfociarono nel 18 maggio 1944. Il II corpo polacco sotto il comando del generale Władysław Anders conquistò Monte Cassino. Si stima che in quell’occasione morirono 923 soldati polacchi, mentre quasi 3 mila furono i feriti e 345 i dispersi. Fu una vittoria strategica perché aprì la strada a Roma. Già il 4 giugno le truppe alleate e americane, quasi senza combattere, entrarono a Roma e liberarono quella parte d’Italia.