Il Papa: abbandonarsi a Dio per fecondare di speranza anche le terre più sterili

Vatican News

Francesco riceve la comunità del Seminario di Burgos, in Spagna, alla quale indica l’importanza di costruire comunità fatte di Chiesa e di popolo. Un proposito realizzabile se si “è un gruppo eterogeneo che conosce l’accoglienza e l’arricchimento reciproco” e la “carità verso Dio e i fratelli”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Per riempire una terra di Dio e costruire una comunità, fatta di Chiesa e di popolo, sono necessarie carità, disponibilità, abbandono e fiducia. Francesco lo indica a vescovi, sacerdoti e seminaristi del Seminario di Burgos in Spagna, ricevuti oggi in udienza, ai quali il Pontefice ricorda le parole di san Luca per invitarli a “rendere presente” il Signore tra i credenti.

Prima di tutto, questo proposito si realizza se si è un gruppo eterogeneo che conosce l’accoglienza e l’arricchimento reciproco. Senza carità verso Dio e i fratelli, senza camminare “a due a due”, – come dice ancora l’evangelista – non possiamo portare Dio

La speranza feconda i campi sterili

Ai presenti, che il Papa definisce “un mosaico di razze, culture, età che si sono incontrate per rispondere insieme alla chiamata di Gesù al sacerdozio ministeriale”, il Pontefice sottolinea l’importanza dell’aver intrapreso la formazione nella “España vaciada”, la “Spagna svuotata”, grande territorio sofferente per lo spopolamento, conosciuto però per la ricchezza “di storia e tradizione”, per la “gente vigorosa ‘per il clima e i costumi’”. Francesco cita “Cantar de mi Cid”, al quale, spiega, pensa ogni volta che si parla di Burgos, citata nel poema epico  e che sollecita un ricordo del Papa legato proprio alla città spagnola

Sono stato lì, nel Settanta ho incontrato l’arcivescovo di allora che era parente di un mio zio politico. Per questo mi ricordo di Burgos

A Dio, spiega poi il Papa, è “molto importante” dimostrare di essere disponibili anche di fronte a un lavoro che può sembrare “tanto grande”, inoltre è necessario abbandonarsi e riporre fiducia, affinché “il vuoto si faccia solo nel nostro cuore per accogliere Dio e il fratello, liberandoci dalle false sicurezze umane”.

Avere Dio in noi ci riempie di pace, una pace che possiamo comunicare, che possiamo portare a tutti i popoli e le città, desiderare per ogni luogo. E  in tal modo colmerete con la vostra luce i campi che ora sembrano sterili, fecondandoli di speranza