Dal 22 al 24 marzo il Midterm Meeting della International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA), la più importante organizzazione di biblioteche, di cui la BAV fa parte. Previsto un focus su ricerca, pratiche di sostenibilità e riutilizzo delle collezioni digitali. Il prefetto don Mauto Mantovani: l’intelligenza artificiale, su cui abbiamo anche dei progetti interessanti, deve sempre essere guidata dalla sapienza umana alla ricerca del bene, del vero e del bello
Antonella Palermo – Città del Vaticana
La Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV) ospita oggi la prima di tre giornate, che si concluderanno il 24 marzo, di un corso internazionale organizzato dalla più importante rete di biblioteche di cui è parte: l’IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions). L’obiettivo del corso è offrire un’opportunità di sviluppo professionale e networking qualificato.
Un confronto internazionale
“Ci si confronta anche con i responsabili delle biblioteche e delle federazioni dell’associazione di biblioteche di tutto il mondo per verificare insieme e scambiarci le esperienze circa la raccolta, la conservazione e il mettere a disposizione il patrimonio librario che negli anni cresce”, afferma il prefetto della BAV, don Mauro Mantovani.
La prima giornata sarà dedicata principalmente alle sfide per la conservazione digitale, con focus sulla ricerca e sulle pratiche attuali sulla sostenibilità e sul riutilizzo delle collezioni digitali; in particolare, sarà presentato il progetto di conservazione digitale a lungo termine della Biblioteca Vaticana, a cura del coordinatore dei Servizi Informatici Paola Manoni, del capo del CED Manlio Miceli e del membro del Coordinamento dei Servizi Informatici Giuliano Giuffrida. “La conservazione di tutta la documentazione digitale, grazie allo sviluppo delle tecnologie, si perfeziona”, osserva il prefetto.
Il legame storico e profondo con l’IFLA
Le altre due giornate sono legate ai temi delle scienze dell’informazione. Il 23 lo studio si svolgerà presso la Casa Generalizia dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane dove è in programma anche la condivisione di esperienze nei metodi di ricerca, con un seminario appositamente dedicato. La domenica 24 sarà dedicata alle caratteristiche e ai progetti attuali e futuri dell’Accademia Vivarium Novum (presso Villa Falconieri, a Frascati) tra tradizione e innovazione, con particolare attenzione alle sue Biblioteche e ai suoi Archivi. “Noi siamo particolarmente contenti di essere protagonisti con questo evento – spiega don Mantovani – perché il legame con l’IFLA è particolarmente profondo e ci teniamo anche a metterlo in luce negli anni che precedono il centenario della fondazione”. L’iniziativa di questi giorni si colloca infatti a 96 anni dalla prima conferenza internazionale tenutasi a Roma, in occasione della quale l’IFLA venne ufficialmente creata.
Il ruolo dell’IA nel lavoro in biblioteca
“Erano momenti in cui la BAV si confrontava con gli sviluppi delle nuove tecnologie e si viveva un processo di modernizzazione che investiva sia la struttura che il personale. Ci sembra bello pensare anche al futuro, per aprirci a un mettere a disposizione tutto quello che si ha per la promozione della cultura, per la ricerca della verità utilizzando anche lo scambio con realtà che hanno maturato le stesse esperienze”, sottolinea ancora il prefetto. Ma quanto incide l’Intelligenza Artificiale sul lavoro in Biblioteca? “Abbiamo dei progetti molto interessanti anche di utilizzo dell’IA rispetto, per esempio, al riconoscimento delle immagini, alla ricerca dei testi con possibilità impensabili in passato”, conclude don Mauro. “Certo, deve essere sempre orientata, guidata con una sapienza che rimanda a una dimensione personale che siamo chiamati a coltivare. La dimensione umana non può essere sacrificata ma deve essere promossa, grazie alla stessa IA”. Si tratta di non dimenticare il valore aggiunto di quella relazionalità, in spazi sempre più adeguati, che il prefetto immagina possa contraddistinguere la Biblioteca apostolica anche fra vent’anni: “con strumenti migliori nella ricerva del bene, del vero e del bello”.