Si è spento don Giovanni Nicolini, il cuore grande degli “invisibili”

Vatican News

Monaco della comunità delle famiglie della Visitazione, il prete mantovano è morto a 83 anni a Bologna, dopo decenni di una vita spesa per poveri, malati, carcerati. Le esequie saranno celebrate il 28 febbraio alle 15.30 dal cardinale Zuppi nella cattedrale di San Pietro del capoluogo emiliano

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

“Il prete degli ultimi”, “il monaco dei poveri”, “l’apostolo delle carceri”, un uomo il cui cuore era casa per ogni forma di emarginazione. C’è tutto il vocabolario della carità nei sinonimi con i quali i media hanno cominciato a ricordare dal primo pomeriggio don Giovanni Nicolini, il sacerdote mantovano morto oggi, 26 febbraio, a Bologna e che il prossimo 20 marzo avrebbe compiuto 84 anni. Il cardinale Matteo Zuppi celebrerà i funerali dopodomani pomeriggio nella cattedrale bolognese di San Pietro.

Prossimo a ogni forma di disagio

Monaco della comunità delle famiglie della Visitazione, don Nicolini era stato ordinato sacerdote nel ‘72. Quando approda a Bologna nel ’67 entra presto in contatto con Giuseppe Dossetti, va a fare il parroco in provincia, a Sammartini di Crevalcore, e come già mostrato nelle periferie romane fin da subito emerge la sua sensibilità verso gli “invisibili”, che stiano all’angolo delle strade, chiusi in cella, su un letto d’ospedale o in altre condizioni di disagio. Questa attenzione gli fa ricoprire a lungo la carica di vicario per la carità nell’arcidiocesi bolognese e lo porta a dirigere la Caritas locale.

Zuppi e Prodi, visione e umanità

I “suoi” malati sono i ricoverati all’ospedale Sant’Orsola, i “suoi” detenuti gli ospiti della Dozza, la casa circondariale vicina alla sua parrocchia di Sant’Antonio da Padova, dove pure arriva a servire come parroco. Le Acli lo hanno come assistente nazionale, stessa cosa l’Azione cattolica bolognese. Una vita intensa, di solidarietà quanto di preghiera, diretta dalla bussola della prossimità. “Il suo racconto ci aiuta a comprendere quella stagione di Pentecoste che fu il Vaticano II e gli anni immediatamente successivi, ma anche la preparazione di quello straordinario momento di confronto e di visione”, aveva affermato il cardinale Zuppi nella prefazione al libro sulla sua vita, scritto da Daniele Rocchetti e presentato giusto due anni fa. E l’ex premier e presidente della Commissione europea Romano Prodi, che al sacerdote scomparso era legato da un’antica amicizia, confessa che “mancherà la sua passione, la sua intelligenza, la sua profonda umanità e quella sua straordinaria capacità di aggregare, come fu per la comunità sorta attorno alla parrocchia di Sammartini di Crevalcore”.