Da Norcia a Praga, il pellegrinaggio di pace della Fiaccola di San Benedetto

Vatican News

Domani 17 febbraio nell’area della basilica a Norcia si svolgerà la tradizionale cerimonia di accensione della Fiaccola “Pro pace et Europa una”. Da lì inizierà il pellegrinaggio sul tema “I giorni di San Benedetto” che porterà questo simbolo prima a Praga e successivamente a Subiaco e Cassino, per poi fare ritorno nella città umbra il 20 marzo. Boccaro: “Importante riproporre questo messaggio in un mondo disgregato e segnato dalle guerre e dalla indifferenza”

Marina Tomarro – Città del Vaticano

Norcia, Subiaco e Cassino, tre cittadine del Centro Italia unite dal nome e dalla presenza di Benedetto patrono d’Europa. E ogni anno proprio da questi luoghi parte il pellegrinaggio della Fiaccola “Pro pace et Europa Una”, che in una staffetta simbolica vuole portare luce in tutto il Vecchio Continente. Le tre città benedettine racchiudono in sé il significato della Fiaccola: Norcia la città natale del Patrono d’Europa, dove domani, 17 febbraio, si svolgerà la cerimonia d’accensione di questo simbolo di rinascita all’interno della sua Basilica, ferita dal terremoto del 2016, ma che piano piano sta tornando in tutta la sua maestosa bellezza; poi Subiaco la città dove Benedetto ha maturato i fondamenti del suo pensiero; e infine Cassino il luogo dove la  riflessione, è divenuta parola e azione, ponendo le basi all’Europa. 

Fino al monastero di Břevnov

È dal 1964, quando Paolo VI proclamò San Benedetto Patrono d’Europa, che la fiaccola “Pro pace et Europa Una” è stata accesa ogni anno in molte capitali d’Europa, non fermandosi neanche nel 2021 per la pandemia di Covid-19, quando la luce di San Benedetto arrivò l’ospedale di Bergamo. Lo scorso anno, la fiaccola è arrivata a Lisbona, quest’anno invece giungerà a Praga dove sarà accolta nel monastero di Břevnov, successivamente tornerà in Italia per le tappe di Subiaco e Cassino per poi rientrare a Norcia il prossimo 20 marzo. “Questa iniziativa vuole portare nel mondo il messaggio di pace di San Benedetto”, spiega monsignor Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia. “In particolare si scelgono quei luoghi ricchi di significato storico per far arrivare la fiaccola, che diventa custode di tutto quel patrimonio ideale, legato alla regola di San Benedetto. Allora diventa importante riproporre questo messaggio oggi, in un mondo disgregato e segnato non solo dalle guerre ma anche dall’individualismo e dalla trascuratezza nei confronti di chi è meno fortunato, per far capire che è possibile vivere in maniera diversa perché San Benedetto ce l’ha insegnato”

Ascolta l’intervista all’arcivescovo Renato Boccardo

Ripartire insieme dopo il terremoto

La cerimonia di accensione sarà svolta all’interno dell’area della basilica di San Benedetto, che è ancora in fase di restauro dopo il terremoto che colpì quella zona dell’Umbria nel 2016. “La nostra basilica – sottolinea ancora l’arcivescovo – è diventata il simbolo di quel terremoto, perché raccoglie in se tutta la tragedia di quelle popolazioni che hanno perso case, luoghi di riferimenti a volte purtroppo persone care. La nostra chiesa raccoglie in se tutta la sofferenza causata da questi disastri. I lavori stanno proseguendo e la speranza è che già dall’anno prossimo possiamo avere nuovamente la basilica nella sua bellezza originaria. Però intanto, ritornare in questo luogo e accendere li la fiaccola, diventa un messaggio di speranza per tutti coloro che ancora non sono tornati nelle loro case e attendono di recuperare una quotidianità perduta. Essere con la nostra fiaccola proprio nell’area del cantiere e ripartire da li, diventa un messaggio di speranza, perchè mettendo insieme le forze possiamo ricostruire non soltanto le mura ma soprattutto il nostro rimanere uniti”.