Premio Zayed, il Papa: la fratellanza barriera ad odio, violenza e ingiustizia

Vatican News

Il videomessaggio di Francesco apre la cerimonia di consegna del riconoscimento ad Abu Dhabi, che si ispira ai valori del Documento sulla Fratellanza Umana, da lui firmato il 4 febbraio 2019 insieme al Grande Imam Al-Tayyeb. Il Pontefice loda il cammino “come fratelli” di questi anni e si augura che i premiati siano “di stimolo per altri a intraprendere iniziative” di “feconda collaborazione tra uomini di religioni diverse, a servizio dell’intera umanità”

Alessandro Di Bussolo – Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti)

“In questi anni abbiamo camminato come fratelli, nella consapevolezza che, nel rispetto delle nostre culture e tradizioni diverse, bisogna costruire la fratellanza quale barriera all’odio, alla violenza e all’ingiustizia”

Così Papa Francesco in un videomessaggio che ha aperto la cerimonia di consegna del Premio Zayed 2024 per la Fratellanza Umana, tenuta questo tardo pomeriggio ad Abu Dhabi, nello stesso Founder’s Memorial dove il 4 febbraio di cinque anni, insieme al Grande Imam di Al-Azhar Al-Tayyeb, il Pontefice ha firmato il Documento sulla Fratellanza Umana, per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune.

Il leader dell’Università egiziana, cuore dell’Islam sunnita, intervenuto nello stesso videomessaggio diffuso nella cerimonia tenuta nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, aveva lodato, nel saluto della Giornata Internazionale della Fratellanza celebrata ieri, domenica 4 febbraio, la costante dedizione del “fratello Francesco” nel sostenere la Dichiarazione comune di Abu Dhabi e il suo “continuo e lodevole impegno nel sostenere i poveri e i bisognosi, nel sostenere gli oppressi e i perseguitati e nel promuovere lo spirito di fraternità e di pace tra tutti”.

Al-Tayyeb: appello a fermare tutte le guerre 

Il Grande Imam, nello stesso saluto di ieri, aveva sottolineato che “il nostro mondo odierno non ha meno bisogno di rivivere i supremi principi morali contenuti nel Documento”, ai quali si aggiunge “il serio appello a fermare le guerre e i conflitti” in Medio Oriente, in particolare “a Gaza, in Palestina, in Sudan, sul Mar Rosso e in altri Paesi afflitti in tutto il mondo”. È davvero deplorevole, per Al-Tayyeb, che il quinto anniversario di questo storico Documento “coincida con i conflitti e le guerre che il mondo sta vivendo oggi e che costituiscono anche una sfida alla civiltà contemporanea. Ciò comporta una grande responsabilità per tutti noi, di cui saremo chiamati a rispondere davanti a nostro Signore nel giorno in cui Lo incontreremo”.

Il Papa ai vincitori: continuate a seminare speranza!

Guardando ai tre vincitori della quinta edizione del Premio Zayed, la suora cilena Nelly León, il cardiochirurgo egiziano Magdi Yacoub dell’Egitto, e le organizzazioni islamiche Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah dell’Indonesia, il Papa nel videomessaggio di oggi ha sottolineato che “sono noti per il loro impegno solidale a favore del progresso dell’umanità e della promozione della convivenza pacifica”. Quindi li ha ringraziati, confidando che “il loro esempio sia di stimolo per altri a intraprendere iniziative che nascano da una feconda collaborazione tra uomini di religioni diverse, a servizio dell’intera umanità e nel rispetto della dignità di ciascuno, promuovendo i valori proposti dal Documento sulla fratellanza umana. Vorrei dirvi, come un desiderio: continuate a seminare speranza!”. Il Premio Zayed, giunto alla quinta edizione, è stato istituito per dar risalto a coloro che contribuiscono alla promozione di un mondo più pacifico, armonioso e compassionevole, e si ispira ai valori incarnati nel Documento sulla Fratellanza Umana.

L’incontro di Papa Francesco con i vincitori del Premio Zayed 2024 in Vaticano. Con loro il giudice Abdelsalam (a sinistra) e il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, a destra

Gli incontri di Francesco e del Grande Imam con i premiati

Francesco ha voluto incontrare dieci giorni fa, in un’udienza privata, i premiati, che gli hanno fatto visita personalmente in Vaticano e hanno potuto raccontargli di persona le opere che hanno svolto nella loro vita. Anche in quell’occasione il Pontefice li aveva ringraziati per il loro servizio, incoraggiandoli a continuare a perseverare nel loro impegno per i più bisognosi. Nel videomessaggio diffuso al Founder’s Memorial di Abu Dhabi, il Grande Imam ha salutato il compatriota Sir Magdi Yacoub, chirurgo cardiotoracico, come “un esempio nell’investire ciò che Allah le ha dato, in termini di conoscenze e competenze, per salvare i bambini da certi pericoli e offrire loro opportunità per una nuova vita sana”. E quindi ha aggiunto, rivolto all’88 enne medico: “Lei rimarrà sempre una fonte di orgoglio per ogni egiziano e ogni arabo”.

Il grazie di Al-Tayyeb ai vincitori

Di suor Nelly, Al-Tayyeb ha lodato gli sforzi “nell’ambito del sostegno e dell’abbraccio alle donne cilene, in particolare a quelle che si trovano in prigione, e nel fornire loro assistenza per ripristinare la fiducia, preservare i loro diritti e la loro dignità, soddisfare le loro esigenze e quelle delle loro famiglie, e fornire alloggi alle persone impoverite tra di loro al momento del loro rilascio”. Infine le congratulazioni all’associazione Nahdlatul Ulama e alle organizzazioni Muhammadiyah, “dell’amata e cara Indonesia”, per il premio ricevuto, “che corona gli sforzi delle vostre organizzazioni nei campi del lavoro umanitario, della costruzione della pace a livello locale, regionale e globale, e dello sviluppo della società indonesiana attraverso il finanziamento della costruzione di scuole e ospedali, la gestione di progetti caritatevoli e il sostegno ai poveri e ai bisognosi”. E il Grande Imam di Al-Azhar ha infine pregato Allah “di incrementare i vostri sforzi congiunti per il benessere dei poveri, dei bisognosi e dei vulnerabili, affinché possiate continuare ad alleviare le loro sofferenze e a preservare la loro dignità”.

L’impegno degli Emirati e della giuria del Premio

Ahmed Al-Tayyeb ha voluto ringraziare la memoria dello sceicco Zayed bin Nahyan, fondatore degli Emirati Arabi Uniti, al quale il Premio è intitolato, che “riflette l’instancabile impegno degli Emirati e il loro costante approccio alla promozione della cultura della fratellanza e della pace nel mondo, incoraggiando gli individui e le istituzioni di tutto il mondo a impegnarsi maggiormente per un mondo in cui prevalga lo spirito di fratellanza e umanità”. E ha infine espresso la sua gratitudine ai membri della giuria del Premio, per aver selezionato “i progetti umanitari più importanti che mirano a motivare i giovani e a incoraggiarli a diffondere i principi della fraternità. Questi premiati rappresentano dei modelli ispiratori da seguire per tutti”.

L’ emozione di Suor Nelly Leon nel ricevere il Premio Zayed 2024

Suor Nelly: donne che se amate, offrono amore ai figli

Visibilmente commossa e grata che gli occhi della giuria del premio abbiano percorso più di 14 mila chilometri per vedere il suo lavoro in un carcere di Santiago del Cile, suor Nelly León, nel suo intervento alla cerimonia, ha detto di aver scelto di diventare una sorella di donne private della libertà perché “la società le veda e le tratti fraternamente”. Ha anche fatto riferimento al suo rapporto con le donne in carcere, con le quali spesso condivide un amore materno che non hanno mai conosciuto. “Sono testimone di quanto desiderino essere amate, rispettate e dignitose, non diversamente da ciò che io e tutti noi desideriamo in questa vita – ha detto la presidente della Fondazione “Mujer Levántate” – Quando scoprono di essere degne di essere amate, si rendono conto che anche loro possono offrire ai loro figli l’amore che è stato loro sottratto da bambine”.

I ringraziamenti degli altri premiati

Yahya Cholil Staquf, presidente dell’associazione indonesiana Nahdlatul Ulama, ha colto l’occasione della cerimonia di consegna del Premio Zayed per “invitare le persone di buona volontà di tutte le fedi e nazioni a unirsi a noi nella costruzione di un movimento globale, per favorire la nascita di un ordine mondiale veramente giusto e armonioso, basato sul rispetto degli uguali diritti e della dignità di tutti gli esseri umani”. Nel ritirare il Premio, il cardiochirurgo egiziano Magdi Yacoub ha detto che “è bello che i giovani grazie all’opera della nostra fondazione possano realizzare i sogni della loro vita e possano avere una lunga vita. Senza discriminazione di razza, religione o provenienza sociale”.