Razzi dal Libano su Israele. Netanyahu: Hezbollah impari la lezione da Hamas

Vatican News

Avvertimento di Netanyahu agli Hezbollah: “Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune”. Numerosi razzi dal Libano oggi sull’alta Galilea. Nel frattempo due giornalisti sono rimasti uccisi in un raid israeliano a Khan Yunis nel sud della Striscia

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

All’indomani dei duri bombardamenti dal territorio libanese verso la Galilea, il premier Benyamin Netanyahu aprendo il consiglio dei ministri ha lanciato oggi un avvertimento agli Hezbollah: “Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune”. Israele, secondo il premier, intende consentire agli abitanti del nord, sfollati per i bombardamenti, di tornare alle loro case in condizioni di sicurezza. “Questo – ha detto – è il nostro obiettivo comune e operiamo con responsabilità per conseguirlo. Se potremo, lo faremo per via diplomatica. Altrimenti useremo altre vie”.

Razzi dal Libano

Nelle ultime ore un massiccio lancio di razzi dal Libano meridionale viene segnalato nella alta Galilea, in particolare nella città di Kiryat Shmona e nei villaggi vicini. Lo riferiscono i media secondo cui in quell’area risuonano in continuazione sirene di allarme. Sotto attacco anche un’area vicina al monte Hermon, al confine fra Siria, Libano ed Israele, dove sono esplosi almeno otto razzi provenienti dal Libano. Secondo la radio pubblica Kan l’esercito israeliano ha risposto, ma non si ha finora notizia di vittime.

Due giornalisti uccisi a Khan Yunis

Nel frattempo due giornalisti sono rimasti uccisi oggi in un raid Israeliano a Khan Yunis. Lo riferisce l’agenzia Wafa. Altre fonti parlano di tre reporters morti. Tra loro Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Quest’ultimo è il figlio di un noto giornalista di Al Jazeera, Wael Al-Dahdouh, la cui storia fece il giro del mondo: apprese mentre era in un ospedale per girare un servizio sugli attacchi israeliani quando ricevette la notizia che un raid aveva sterminato gran parte della sua famiglia, come ricorda l’agenzia Anadolu. Da Al Jazeera arriva la ferma condanna e l’accusa ad Israele di “violazione dei principi della libertà di stampa”.

Hamas: 22800 morti a Gaza

Secondo il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas, è salito a 22.835 il bilancio dei morti a Gaza dallo scorso 7 ottobre. Da parte sua l’esercito israeliano riferisce dell’uccisione di “circa 8mila terroristi” di Hamas dall’inizio della guerra. Fonti dei media palestinesi rilanciate da Times of Israel riportano la morte, in un attacco aereo israeliano di oggi nel sud di Gaza, di Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso nel 2004. Intanto l’esercito israeliano fa sapere che sta dando la caccia agli autori dell’attentato che oggi a nord di Ramallah, in Cisgiordania hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un civile israeliano.

Blinken in Medio Oriente

Sempre oggi il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha iniziato la missione in Medio Oriente da Istanbul, dove ha avuto un incontro di circa 2 ore con il collega Hakan Fidan e un faccia a faccia altrettanto lungo con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ad Ankara ha chiesto di assumere un ruolo positivo e attivo nella gestione della Striscia di Gaza, quando il conflitto in corso tra Israele e Hamas sarà terminato. Lo riferisce l’agenzia americana Bloomberg. Da Erdogan sostegno “alle vittime palestinesi innocenti di violenza” con l’invito a Washington a intervenire “con urgenza”.