Nel cuore della regione del Caucaso Minore, l’Armenia vive il Natale dopo aver trascorso un difficile anno. A Gyumri, vicino al confine turco, le suore della congregazione armena dell’Immacolata Concezione cercano di portare conforto ai bambini sfollati dalla guerra
Marine Henriot – Città del Vaticano
“Si avvicini il giorno della pace definitiva tra Armenia e Azerbaigian. La favoriscano la prosecuzione delle iniziative umanitarie, il ritorno degli sfollati nelle loro case in legalità e sicurezza, e il mutuo rispetto delle tradizioni religiose e dei luoghi di culto di ogni comunità”. Il messaggio di pace del Papa per i due Paesi del Caucaso è risuonato lo scorso 25 dicembre, alla
25/12/2023
Dalla Loggia delle Benedizioni Francesco pronuncia il tradizionale messaggio per la benedizione di Natale e rivolge un pensiero alla Terra Santa dilaniata dalle violenze: “Cessino …
Giorni di festa all’orfanotrofio
Verso il confine turco, a Gyumri, seconda città del Paese, tre suore della congregazione armena dell’Immacolata Concezione gestiscono un orfanotrofio che attualmente accoglie una trentina di bambini. Le celebrazioni natalizie sono l’occasione per portare un po’ di sollievo ai piccoli ospiti, molti dei quali provengono proprio dal Nagorno-Karabakh. “Disegniamo presepi, organizziamo pasti, si fa festa”, spiega suor Nariné, mentre è nel pieno dei preparativi per la giornata di fine anno in cui, all’orfanotrofio, sono attese più di 300 persone, tra ex ospiti e famiglie. Tuttavia, la paura di un’altra guerra è sempre viva: “Non siamo abituati a vivere in pace”, sospira suor Nariné. Nell’orfanotrofio, gli psicologi forniscono supporto ai bambini sfollati, perché a Gyumri, anche se lontana geograficamente dal Nagorno-Karabakh, la guerra è onnipresente. “Possiamo vedere i soldati in città e le famiglie sfollate. Vorremmo che i bambini dimenticassero questa guerra, ma non è facile”. Per quanto riguarda i bambini, suor Nariné ha un solo desiderio per il 2024: “La pace, prima di tutto vogliamo la pace. Tutti la vogliono e noi preghiamo”.