Il dolore di Francesco per le vittime della sparatoria a Praga

Vatican News

In un telegramma a firma del cardinale Parolin, il Papa esprime vicinanza spirituale a chi è stato colpito dalla strage avvenuta alla “Charles University” nella capitale ceca, dove ieri un killer ha ucciso 15 persone e ferite una ventina. Per domani proclamato dal governo il lutto nazionale

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Con un telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, Francesco esprime il suo cordoglio per le vittime della strage compiuta ieri da uno studente all’Università Carlo IV di Praga, che ha causato 15 vittime, 25 feriti di cui dieci in gravi condizioni.

Preghiere e vicinanza spirituale 

Il Papa, si legge, è “profondamente rattristato” dalla notizia della perdita di vite umane e dei feriti causati dalla sparatoria all’ateneo ed esprime la sua “vicinanza spirituale” a tutti coloro che sono stati colpiti da questa “tragedia”. Il Pontefice affida quanti sono morti in questa circostanza “all’amorevole misericordia di Dio onnipotente”. 

Invoca la forza e la consolazione divina sulle loro famiglie e sui loro amici in lutto e assicura alla nazione le sue preghiere in questo momento difficile.

Domani lutto nazionale

La Polizia ceca sta cercando il movente che ha spinto David Kozak, sulla carta studente modello, iscritto alla facoltà di Lettere e con un regolare porto d’armi ma un arsenale in casa, a e effettuare una strage nella prestigiosa Università di Praga. Le forze dell’ordine ritengono che abbia ucciso anche il padre e forse altre due persone, un papà di 32 anni, e la figlia di due mesi, ritrovati morti alcuni giorni fa nella foresta di Katovice, alle porte della città. E intanto la Repubblica ceca proclama per domani giornata di lutto nazionale.

Un piano annunciato

Il ministro dell’Interno ha assicurato che gli investigatori non sospettano alcun legame ideologie o gruppi estremisti. Il giovane viene descritto da chi lo conosceva come un ‘nerd’, introverso ma affascinato dalle armi. È stato ritrovato morto al termine del convulso pomeriggio, pesantemente armato e con munizioni: non e’ chiaro se si sia suicidato o sia deceduto per le gravissime ferite riportate. Il suo piano era stato annunciato via Telegram: “Voglio sparare a scuola e magari suicidarmi”. Ieri pomeriggio, Kozak doveva partecipare a una lezione programmata, si è recato a Praga dal suo villaggio natale, Hostoun. La Polizia ha ricevuto una soffiata ed è accorsa, ma non è stato suffiente a evitare il peggio.