Gaza: morti due ostaggi israeliani. Tra le vittime dei raid un operatore umanitario

Vatican News

Con il ritovamento dei due corpi, durante il quale sono rimasti uccisi due soldati israeliani sono ancora 135 gli ostaggi in mano di Hamas. Oltre 18 mila i palestinesi uccisi tra cui un membro dello staff di Save The Children e la sua famiglia. Arrivate dal Brasile undici tonnellate di aiuti umanitari

Michele Raviart – Città del Vaticano

Un’unità speciale delle forze armate israeliane ha recuperato i corpi di due persone che erano tenuti in ostaggio a Gaza da Hamas. Durante l’operazione, ha riferito il portavoce miltiare, sono rimasti uccisi anche due soldati. Con il ritrovamento di questi due corpi, rimangono gli 135 ostaggi all’interno della Striscia dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Secondo l’intelligence sono 15 quelli rimasti uccisi dopo il rapimento.

Ucciso anche un operatore di Save The Children

Intanto, secondo il ministero della Sanità di Gaza, guidato da Hamas, il bilancio delle vittime palestinesi è di circa 18.400 morti. Tra questi un membro dello staff dell’organizzazione Save The Children (Stc) e la sua famiglia, compresa la moglie, quattro figli e altre 23 persone, deceduti dopo un attacco aereo israeliano. Sul fronte umanitario un velivolo dell’aeronautica militare brasiliana è arrivato oggi in Egitto con undici tonnellate di alimenti per la popolazione di Gaza, parte dei quali donati dal Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra.

Borrell: un livello di distruzione senza precedenti

“La situazione a Gaza peggiora. L’Onu ci dice che non ci sono rifugi possibile e sta per smettere di lavorare nell’area perchè mancano risorse e sicurezza”, ha dichiarato al parlamento europeo l’Alto Rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell. “Al G7 avevamo richiesto che le attività militari di Israele a Gaza Sud non seguissero lo stesso schema di Gaza Nord ma il livello di distruzione a Gaza resta senza precedente, è un livello peggiore di quanto successo a Dresda, a Colonia e simile a quello che è successo ad Amburgo. tale orrore non può essere giustificato con l’orrore del 7 ottobre”, ha aggiunto

Netanyahu: Israele non ripeterà l’errore di Oslo

“Gaza non sarà ne uno Stato di Hamas ne uno stato di Fatah”, ha dichiarato invece il premier israeliano Benyamin Netanyahu riferendosi al futuro della Striscia. “Non permetterò che Israele ripeta l’errore di Oslo”, ha affermato, ribadendo che non consentirà “che dopo l’enorme sacrificio compiuto dai nostri combattenti entri a Gaza chi educa al terrore, chi lo sostiene, chi lo finanzia”.