Si celebra oggi la giornata mondiale che ricorda la firma del documento alla base della tutela della persona e del diritto internazionale umanitario. Il segretario dell’Onu Guterres: “è una tabella di marcia che aiuta a porre fine alle guerre anche se il mondo si sta allontanando da questa via”
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”, così si apre la Dichiarazione dei diritti umani, firmata il 10 dicembre 1948 a Parigi da 48 Stati membri delle neonate Nazioni Unite e ricordata oggi nella giornata mondiale istituita nel ricordo di questo evento. Parte integrante dello Statuto dell’Onu, la dichiarazione – composta da 30 articoli che tutelano varie dimensioni della persona, dall’uguaglianza davanti alla legge al divieto di schiavitù e tortura, al diritto al lavoro, famiglia e istruzione – pur non essendo formalmente un trattato internazionale e legalmente vincolante di per sé, è alla base del diritto internazionale umanitario ed ha ispirato e fornito un quadro di riferimento per più di 70 trattati umanitari tuttora in vigore.
Guterres: promuovere i diritti umani sempre e ovunque
A 75 anni dalla sua firma, ha scritto il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la dichiarazione è infatti ancora “una tabella di marcia che aiuta a porre fine alle guerre, a sanare le divisioni e a promuovere una vita di pace e dignità per tutti”. Tuttavia, ribadisce il segretario dell’Onu, il mondo sta perdendo questa strada. “La povertà e la fame aumentano. Le disuguaglianze si aggravano” e l’autoritarismo è in aumento”. Oggi è più importante che mai promuovere e rispettare tutti i diritti umani – sociali, culturali, economici, civili e politici – che ci proteggono tutti”, sottolinea, ricordando anche l’importanza di raggiungere l’uguaglianza di genere e che la crisi climatica “è una crisi dei diritti umani che colpisce più duramente i più vulnerabili”. L’invito è quindi rivolto “alle persone di tutto il mondo a promuovere e rispettare i diritti umani, ogni giorno, per tutti e ovunque”.
Mattarella: anteporre la diginità umana all’esercizio del potere
“Oggi come allora l’importanza di quel documento consiste nell’anteporre all’esercizio del potere l’inalienabile dignità inerente alla persona”, ha scritto in un messaggio il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. “Il riconoscimento e la tutela dei valori supremi della dignità umana, iscritti nella costituzione”, ha ribadito, “costituiscono per la Repubblica un’esigenza irrinunciabile, ovunque e in ogni circostanza”.