Francesco: la tregua rotta a Gaza significa morte, urgente un nuovo cessate il fuoco

Vatican News

Nel dopo Angelus, il Papa esprime dolore per la situazione “molto grave” in Terra Santa, in particolare per l’interruzione della tregua: “Significa morte, distruzione, miseria”. Il Pontefice chiede che le parti coinvolte possano presto “trovare soluzioni diverse rispetto alle armi” e “percorrere vie coraggiose di pace”. Poi esprime vicinanza alle famiglie delle vittime dell’attentato di oggi nelle Filippine, dove una bomba è esplosa durante una Messa

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“Morte, distruzione, miseria”. Questo per il Papa significa la rottura della tregua tra Israele e Hamas e la ripresa dei combattimenti che, secondo le informazioni diffuse dalle autorità nella Striscia, avrebbero ucciso 700 cittadini palestinesi in ventiquattr’ore. Dopo la recita dell’Angelus, ancora da Casa Santa Marta a motivo della bronchite infettiva che l’ha colpito da oltre una settimana, il Papa – pur non leggendo lui stesso l’appello dopo la preghiera mariana – fa presente il suo vivo dolore per il Medio Oriente, dove “la situazione è grave”, insieme alla speranza di un immediato ripristino di un accordo per una tregua.

Addolora che la tregua sia stata rotta, ciò significa morte, distruzione e miseria.

Il pensiero per gli ostaggi, la speranza di un nuovo accordo

Francesco sposta l’attenzione soprattutto sugli ostaggi, ancora nelle mani di Hamas dopo il drammatico 7 ottobre.  Molti sono stati liberati, ma tanti sono ancora a Gaza. “Pensiamo a loro e alle loro famiglie che avevano visto una luce, una speranza di riabbracciare i loro cari”, esorta il Pontefice.

Lo sguardo si sposta quindi a Gaza dove, sottolinea, “c’è tanta sofferenza, mancano i beni di prima necessità”. Oltre a cibo e acqua, vengono sempre meno le attrezzature necessarie per le emergenze militari, proprio dall’Italia è partita per l’Egitto oggi una nave della Marina Militare con a bordo sale operatorie e ambulatori per curare i feriti. La situazione, tuttavia, si aggrava di ora in ora. Il Papa lancia quindi il suo appello

Auspico che tutti coloro che sono coinvolti possano raggiungere al più presto un nuovo accordo per il cessate il fuoco e trovare soluzioni diverse rispetto alle armi, provando a percorrere vie coraggiose di pace.

Israele avevano concordato giovedì scorso di prorogare la tregua nella Striscia di Gaza per un ottavo giorno, in un accordo finalizzato al rilascio di altri dieci ostaggi, principalmente donne e bambini. Mentre Usa, Egitto e Qatar erano impegnati a Doha nel tentativo di concordare una ulteriore proroga però le Forze Armate israeliane hanno annunciato di aver sferrato attacchi aerei contro siti nel territorio palestinese, senza fornire ulteriori dettagli. Immagini trasmesse dall’emittente televisiva panaraba “al Jazeera” mostrano colonne di fumo grigio che si alzano da aree popolate di Gaza, accompagnate dal fragore di bombardamenti e scontri a fuoco. 

Vicino alle famiglie delle vittime di Mindanao 

Con la stessa apprensione, Francesco assicura la sua preghiera alle vittime dell’attentato avvenuto questa mattina nelle Filippine, nello Stato di Mindanao, a Marawi, zona a sud del Paese, dove una bomba è esplosa nella palestra di un’università mentre veniva celebrata una Messa. Il Papa si fa vicino ai familiari dei morti – quattro, tra cui tre donne – e degli oltre 40 feriti, come pure agli abitanti di Mindanao, città scenario in passato di una battaglia tra forze governative e militanti legati allo Stato islamico.

Sono vicino alle famiglie, al popolo di Mindanao che già tanto ha sofferto.