Zuppi: sugli abusi non esiste prescrizione nella Chiesa

Vatican News

Il presidente della Cei, a margine della conferenza stampa di chiusura dell’Assemblea straordinaria dei vescovi italiani ad Assisi, sottolinea che, anche a distanza di anni, nella Chiesa “chiunque viene ascoltato”. Sull’Ucraina assicura che “si farà tutto quello che serve” e sullo sciopero previsto in Italia spiega che c’è “un diritto che va difeso, ma c’è anche una limitazione del diritto che va difesa”

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Sugli abusi “la prescrizione nella Chiesa, non c’è”, “chiunque, anche a distanza di anni, viene ascoltato” Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, interviene a margine della conferenza stampa ad Assisi sulla fine dei lavori della 78.ma assemblea generale straordinaria della Cei, dal 13 al 16 novembre ad Assisi, e rispondendo alle domande dei giornalisti spiega come, sugli abusi, anche a distanza di anni si fa “un procedimento interno. In molti casi non c’è il rimando al penale per la scadenza dei termini. Ma per noi no”, non c’è scadenza. Per questo riguarda poi i possibili casi di insabbiamento da parte dei vescovi, il presidente della Cei ha precisato che oggi è “difficile che un vescovo insabbi. È quasi più pericolosa una valutazione non oggettiva. Semmai il rischio è quasi il contrario: che per prudenza si avviino procedimenti giuridici anche soltanto per verificare i fatti”. 

La guerra in Ucraina

Interrogato sulla guerra in Ucraina, considerando il suo ruolo di inviato del Papa per la pace nel Paese, Zuppi ha garantito che per l’Ucraina “si farà tutto quello che serve” e che continua “tutto l’impegno per i bambini e per gli altri aspetti umanitari”. Il Papa, ha poi aggiunto, “ha mantenuto una grande passione di non abituarsi
alla guerra”, spiegando che “c’è una attività enorme che continuerà sicuramente. I contatti con le autorità, da una parte e dell’altra, continuano, con il coinvolgimento delle Nunziature, in piena collaborazione quindi con la Segreteria di Stato”. La guerra in Medio Oriente non ha fatto calare il buio sull’Ucraina, ha concluso, “si resta attenti” e la “Chiesa per fortuna ha tutti i riflettori accesi”, anche per quanto riguarda altre zone di crisi come il Sud Sudan e il Nagorno Karabach. Il Medio Oriente dal punto di vista geopolitico potrebbe condizionare, ma come Chiesa non si smette “di avere attenzione” per l’Ucraina come per le altre crisi in atto nel mondo.

Lo sciopero in Italia

Infine, il presidente della Cei, sollecitato anche sulla decisione di Cigl e Uil di proclamare per domani, venerdì 17, uno sciopero di quattro ore, dalle 9 alle 13 che interesserà Scuola, ricerca, università, uffici pubblici e trasporti, ha indicato come lo sciopero sia “un diritto che va difeso” ma che “c’è anche una limitazione del diritto che va difesa”. Zuppi ha quindi aggiunto che, così come per la Costituzione, ma pensando anche più in generale, “forse ci vuole più incontro, più dialogo”. Anche all’interno dello scontro politico, quindi, “ci vuole una dialettica che deve riguardare le sfide presenti”, ma l’impressione è che da questo si sia un po’ lontani, di certo però, ha aggiunto, “i diritti vanno difesi, le regole vanno sempre rispettate”.