Al termine dell’udienza generale di questa mattina, il Papa ha chiesto di invocare Dio perché “dovunque c’è la guerra” noi “vogliamo la pace”, ricordando oltre ai conflitti in est Europa e Terra Santa anche quello in corso Sudan “che soffre tanto”. Il saluto agli scout e la gratitudine per chi dona il sangue, gesto che salva “tante vite umane”
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Un accorato invito alla preghiera per la pace, perché “dovunque c’è la guerra”, noi “vogliamo la pace”. Così Papa Francesco conclude l’udienza generale, questa mattina, 15 novembre, in piazza San Pietro, chiedendo a tutti di invocare il Signore “in modo speciale per la martoriata Ucraina, che soffre tanto” e poi per la pace e “in Terra Santa, Palestina. Israele e non dimentichiamo il Sudan che soffre tanto”. Ci sono tante guerre, prosegue il Papa, “e ogni giorno qualcuno si prenda tempo per pregare per la pace”.
Il valore di donare il sangue, aiuta a salvare tante vite
In prececenza, sempre rivolgendosi ai fedeli italiani, Francesco aveva salutato l’Associazione Volontari Italiani del Sangue, sottolineando “il valore etico della donazione del sangue: un gesto che aiuta a salvare tante vite umane!”. Accogliendo poi con affetto gli scout dell’Agesci di Foligno, insieme con i ministranti e il gruppo della pastorale vocazionale, accompagnati dalle famiglie, aveva esortato soprattutto i ragazzi “ad essere coraggiosi protagonisti negli ambienti in cui vivete”. “Siate soprattutto gioiosi testimoni del Vangelo – è stato iul suo invito – costruttori di ponti e mai di muri, mai!”.
Ai giovani: cogliere anche il significato delle prove
Salutando ancora i tanti giovani presenti, in particolare “il folto gruppo” dell’Istituto “Miraglia” di Lauria, il Pontefice ha sottolineato che “Le ultime settimane dell’anno liturgico ci invitano al senso della speranza cristiana. In questa prospettiva vi invito a cogliere sempre il significato e il valore delle esperienze quotidiane e anche delle prove, pensando che ‘tutto concorre al bene di coloro che amano Dio'”.