Ur dei Caldei, l’attesa del Papa tra le mura della casa di Abramo

Vatican News

Massimiliano Menichetti – Ur dei Caldei (Iraq)

Alle mie spalle il luogo dove venne edificata la casa di Abramo. Dietro ancora la Ziggurat, l’antica torre, tempio dei Sumeri: una delle più grandi al mondo. Siamo a Ur dei Caldei, vicino Nassirya, qui sono in corso i preparativi per l’incontro con tutte le componenti religiose del Paese ed il Papa. Sono in un certo senso il cuore di questo viaggio, qui dove sono visibili frammenti delle mura della casa di Abramo: il patriarca che unisce i destini di Ebrei, Cristiani e Musulmani. L’invito è ad uscire e a camminare insieme, e i capi religiosi dell’Iraq si troveranno nel segno della pace, della concordia, del dialogo e del rispetto reciproco, per bandire violenza e divisioni. In questo luogo dove Dio chiese ad Abramo di lasciare la sua patria, l’esortazione sembra proprio essere quella: di iniziare un nuovo cammino per l’intero Paese.

Futuro di fratellanza

Il secondo giorno di Francesco in Iraq è iniziato questa mattina con la visita in forma strettamente privata al Grand Ayatollah Al-Sistani a Najaf, la città, il principale centro religioso sciita iracheno, meta di pellegrinaggio per gli sciiti di tutto il mondo. Un incontro che incarna la fratellanza, il dialogo, la costruzione di un Paese diverso. Al-Sistani, massima autorità musulmana del Paese, incitò nel 2014 gli iracheni ad unirsi per combattere contro l’Is. Fautore delle elezioni libere, del nuovo sistema elettorale: questa visita richiama alla memoria l’incontro del Papa in Egitto con il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. E poi la firma del documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune ad Abu-Dhabi. Ponti, dunque, tra religioni, per l’umanità. Ed ancora una volta il camminare, l’uscire, diventa incontro, fratellanza e futuro.