Uisg Advocacy Forum, le religiose leader del cambiamento

Vatican News

Si chiude a Roma la due giorni in cui un centinaio di suore si sono riunite per delineare un piano d’azione collaborativo che produca cambiamenti sistemici e risponda alle sfide chiave per lo sviluppo sostenibile delle società. Tra i temi discussi: cambiamento climatico, povertà, disuguaglianze sociali, migrazioni forzate crisi sanitarie

Suor Nina Benedikta Krapić – Città del Vaticano

Si conclude oggi, 25 ottobre, presso la Curia generale della Compagnia di Gesù a Roma, la due giorni del Forum UISG Advocacy 2023. Si tratta di un’iniziativa dell’Unione Internazionale dei Superiori Generali (UISG) in collaborazione con il Global Solidarity Fund.

Povertà, disuguaglianze, migrazioni, diritti umani

Oltre cento suore e partner, provenienti da ogni angolo del pianeta, si sono riuniti il 23 e 24 ottobre a Roma per delineare un piano d’azione collaborativo per l’advocacy, volto a creare cambiamenti sistemici e rispondere alle sfide chiave per lo sviluppo sostenibile delle nostre società e del nostro pianeta. È stato il primo Advocacy Forum, che ha convocato religiose, rappresentanti governativi, organizzazioni internazionali, istituzioni vaticane, società civile, accademici e comunicatori. “Le tematiche trattate – si legge dalla nota finale – si sono incentrate su alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo, che incidono sullo sviluppo armonioso delle nostre società e del nostro pianeta; tra queste, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, la povertà, la disoccupazione e le disuguaglianze sociali, la migrazione forzata e la tratta di esseri umani, le crisi sanitarie e le violazioni dei diritti umani”.

I temi su cui il Forum ha rilanciato l’impegno delle suore

L’evento ha rappresentato il momento culminante di un processo iniziato oltre tre anni fa, nel luglio 2020, quando la UISG, in collaborazione con il Global Solidarity Fund, ha dato vita all’iniziativa Sisters Advocating Globally, impegnata a creare una rete di suore operanti nell’advocacy sociale e ambientale, favorire la comunicazione e la collaborazione con i partner, e creare spazi di riflessione su alcuni temi cardine dello sviluppo internazionale. Stili di vita sostenibili e saggezza tradizionale, coesione sociale e dialogo interculturale, valorizzazione e coinvolgimento delle comunità che vivono ai margini nel dialogo globale e presso i media: sono queste le direttrici su cui il Forum ha rilanciato l’impegno della rete globale delle Suore dell’UISG.

Due partecipanti al Forum

Ambasciatore Porro: la prospettiva delle suore è unica e va ascoltata

Il Forum è stato una piattaforma per l’identificazione di aree prioritarie per l’advocacy nazionale, regionale e internazionale che possano portare a un cambiamento sistemico, collegando la spiritualità ai bisogni emergenti derivanti dalla rapida trasformazione delle nostre società. Priorità è stata data al lavoro dalla base. L’ambasciatore d’Australia presso la Santa Sede, Chiara Porro, ha presieduto il panel di apertura, parlando del tema “Le donne religiose: leadership e sviluppo”. Nel corso della tavola rotonda, le religiose che agiscono come rappresentanti presso l’Onu hanno avuto la possibilità di parlare dell’importanza di fare advocacy e di lavorare insieme. A Vatican News l’ambasciatrice Porro afferma che eventi come questo Forum sono “incredibilmente importanti”, soprattutto per la possibilità di fare rete e sostenere le religiose nel loro lavoro. “Le religiose lavorano a livello di base in tutto il mondo, e quindi hanno una prospettiva unica da offrire. È molto importante che abbiano un posto al tavolo e che la loro voce venga ascoltata perché hanno una prospettiva unica da portare”, ha detto la diplomatica. Sottolineando la diversità delle questioni su cui le suore lavorano, dalla tutela dell’ambiente alla protezione delle vittime della tratta di esseri umani, afferma: “Lavorano davvero ai margini con i più vulnerabili”.

L’advocacy delle religiose presso le Nazioni Unite

Suor Jean Quinn, che rappresenta le religiose all’ONU, è direttrice esecutiva di Unanima International, che rappresenta 25 Congregazioni e più di 26 mila membri che si battono per le persone in difficoltà. A Vatican News parla del collegamento tra i livelli locale e globale, precisando che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno bisogno di un’assistenza tecnica per poter lavorare e che percepiscono e apprezzano l’autenticità delle religiose. Suor Wamuyu Teresa Wachira, co-presidente di Pax Christi International, illustra il lavoro di Pax Christi in ascolto delle persone che subiscono situazioni di violenza, osservando che lo stretto contatto con le vittime è l’unico modo per migliorare lo sviluppo di approcci non violenti. Ha condiviso testimonianze di religiose che insegnano alle popolazioni locali, per esempio in Repubblica Democratica del Congo, come assumere questa postura.