Il presidente italiano interviene all’assemblea 2023 e ricorda che “le imprese sono veicoli di crescita, innovazione, formazione”. Poi sottolinea che “democrazia è rispetto delle regole, a partire da quelle sul lavoro”. Un intervento applaudito più volte dagli industriali e dal presidente dell’organizzazione Carlo Bonomi, il quale ha messo in luce la necessità di includere di più donne e giovani
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
Democrazia, economia libera, responsabilità sociale delle imprese. Sono alcuni dei punti toccati dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella nel suo intervento all’assemblea di Confindustria. Sono facce della stessa medaglia, fondamentali per il nostro Paese, ha detto davanti agli industriali arrivati da tutta Italia, tra loro il presidente dell’organizzazione Carlo Bonomi, al suo ultimo mandato.
No a concentrazione di potere
Le imprese sono centrali per la crescita di un Paese, per il bene comune ma non devono essere autoreferenziali. “Vanno rifiutate spinte di ingiustificate egemonie delle istituzioni nella gestione delle regole o, all’opposto, di pseudo-assolutismo imprenditoriale, magari veicolato dai nuovi giganti degli ‘Over the top’ che si pretendono, spesso, ‘legibus soluti’. Democrazia e mercato – scrive, nel suo ultimo libro, Martin Wolf – hanno in comune l’idea di uguaglianza e concorrono entrambi alla sua attuazione”. Dunque, “qual è un principio fondamentale della democrazia? Evitare la concentrazione del potere, a garanzia della libertà di tutti”.
Generare ricchezza ma non a svantaggio di qualcuno
L’intervento del presidente Mattarella ricalca alcuni aspetti del cattolicesimo sociale, che ha al suo centro il valore collettivo delle imprese. Dunque, per il capo dello Stato, “le aziende sono al centro di un sistema di valori, non solo economici. Siete voi, a ricordare, anche a me – ha detto – che l’impresa ha responsabilità che superano i confini delle sue donne e dei suoi uomini e, aggiungo, dei suoi mercati”. Ne consegue, che “le imprese sono veicoli di crescita, innovazione, formazione, cultura, integrazione, moltiplicazione di influenza, fattore di soft-power. E sono, anche, agenti di libertà”. Generare ricchezza per Mattarella “è una rilevante funzione sociale. È una delle prime responsabilità sociali dell’impresa. Naturalmente, non a detrimento di altre ricchezze, individuali o collettive”. Un discorso che riporta alla sicurezza sul lavoro, considerato che questo tema, sostiene il presidente italiano, “interpella, prima di ogni altra cosa, la coscienza di ciascuno. Democrazia è rispetto delle regole, a partire da quelle sul lavoro”.
Bonomi: includere di più donne e giovani
Un discorso, quello di Mattarella, che ha ricevuto gli applausi dell’assemblea di Confindustria. Il presidente degli industriali Carlo Bonomi afferma la necessità di “migliorare l’inclusività del mercato del lavoro, soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne e garantire la piena realizzazione dei diritti che enunciamo. Non è sufficiente introdurre obblighi per legge, servono interventi e politiche coerenti”. Bonomi richiama la Costituzione e sottolinea che “ora serve una correzione di rotta”, capace di “promuovere tutte le condizioni affinché il diritto al lavoro sia effettivo”. Sulle riforme, Bonomi chiede che non siano in una logica “me contro di te”, ma “che si lavori per fare delle riforme condividendole perché poi servono a tutti gli italiani”.