“Il proprium di ogni religione è la fiducia nel futuro. Abbiamo bisogno che le religioni aiutino la nostra società ad avere questa fiducia”. Lo ricorda Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, in un video che racconta quanto emerso dall’incontro dei responsabili di 11 religioni presenti in Italia, che si è svolto a Roma il 27 giugno scorso sul tema “Sulla stessa barca”.
“Il nostro compito – continua Mons. Olivero – è sostenere gli uomini e le donne nel loro cammino, nella loro ricerca”. Quella spirituale è “la ricerca di senso, dello scopo della nostra vita e della vita”, spiega Svamini Shuddhananda, dell’Unione Induista Italiana. “C’è una richiesta sempre maggiore da parte delle persone di autenticità che è spiritualità, manifestata nell’azione e nell’esempio”, aggiunge Ravijit Kaur (Sikhi Sewa Society Italia).
Di fronte a questo panorama, mutato negli ultimi anni anche nel nostro Paese, le religioni sono chiamate ad “avviare un dialogo, allearsi per essere a servizio di questa società”, evidenzia Mons. Olivero. “La ricerca ha bisogno di affrontare la conoscenza della tradizione e delle culture degli altri”, gli fa eco Saul Meghnagi, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Secondo Yassine Lafram, Presidente dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia, “abbiamo bisogno gli uni degli altri per sentirci ancor più appartenenti alla nostra fede religiosa: questo non significa creare un’unica religione, ma che – nel rispetto delle specificità di ciascuno – portiamo avanti un progetto insieme in cui mettiamo al centro l’essere umano, per rendere questo mondo più vivibile e alleviare le sofferenze delle persone”.
Per l’Imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini, Vice Presidente della Comunità Islamica, “l’Italia può rappresentare per sé e per l’Europa un’ispirazione di una nuova fratellanza che possa rispettare la diversità e sostenere la presenza di Dio nel cuore dei credenti”. “La storia ha una direzione che è quella della realizzazione di un’unità globale: possiamo riuscire a trascendere gli elementi di differenza e armonizzarli in un cammino comune”, prosegue Alessandro Benedetti (Comunità Bahà’ì Italia).
“Dobbiamo cercare di dare un’immagine unificante della religione e non distruttiva; la religione non deve essere il problema, ma parte della soluzione”, osserva Rav Ariel Di Porto (Assemblea Rabbinica Italiana). “Siamo accomunati da una dimensione etica molto simile e su questo piano possiamo collaborare fattivamente e incrociare le nostre energie su progetti comuni”, rileva Filippo Scianna, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana. Ecco allora che, conclude Abdallah Massimo Cozzolino, Segretario della Confederazione Islamica Italiana, “il dialogo interreligioso deve essere testimonianza, missione: insieme dobbiamo stimolare la riscoperta delle passioni di coloro che amano Dio e il prossimo”.
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