Mattarella: il Papa in Mongolia, segno di inclusione contro le logiche di guerra

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Gli auguri del presidente italiano a Francesco per il suo viaggio apostolico: la visita del primo Pontefice nel Paese asiatico favorisce la pacifica convivenza tra i popoli

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“Un mondo più giusto e fraterno” in contrasto con quella “logica della guerra, che antepone gli interessi di parte alla giustizia e alla tutela della dignità umana”. È la “lettura” che Sergio Mattarella dà della presenza in Mongolia del Papa, che nella notte italiana è atterrato nella capitale Ulaanbaatar. Nel tradizionale messaggio di risposta al telegramma inviato da Francesco durante il volo papale, il presidente della Repubblica italiana afferma che il “pellegrinaggio, ispirato nel motto ufficiale alla virtù della speranza”, testimonia l’“instancabile impegno” a “favore del dialogo, dell’inclusività e della convivenza pacifica tra i popoli” del “primo Pontefice a recarsi nel Paese asiatico”.

Coraggio per un mondo più fraterno

Riferendosi in particolare all’incontro ecumenico e interreligioso di domenica prossima, 3 settembre, Mattarella osserva che la presenza del Papa “incoraggerà tutti coloro, credenti e non credenti, che desiderano adoperarsi per un mondo più giusto e fraterno a contrastare la logica della guerra, che antepone gli interessi di parte alla giustizia e alla tutela della dignità umana”.

Il saluto del Papa all’Italia

Nel telegramma al capo di Stato italiano, Francesco aveva detto di accompagnare il suo saluto alla nazione “con auspici di fruttuoso impegno per il bene comune e con la preghiera a Dio affinché sostenga quanti operano con iniziative di solidarietà”.