Nell’omelia della celebrazione eucaristica che ha aperto l’edizione 2023, il presidente della Cei sottolinea come l’amicizia di tutti i popoli si scontri con antagonismi e polarizzazioni che rendono servo l’uomo. Dio è un amico, non un padrone. Il cardinale è preoccupato per quelli che definisce “pregiudizi resistenti e amplificati dal digitale”, e “razzismi mai inerti”
Luca Collodi – Rimini
Il titolo del Meeting, L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile ci fa comprendere “la grandezza della nostra esistenza”, sottolinea il cardinale presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, in un dialogo con il quotidiano ‘Meeting2023’. “L’uomo non è un’isola e cercare di esserlo fa male all’uomo. L’uomo è amicizia, è porta che si apre sempre verso l’esterno. Dio è amico, manifesta sé stesso a noi e ci insegna a non essere estranei, nemici, ma amici”.
La Messa al Meeting
“Impariamo a non vergognarci a chiedere e ad essere insistenti con la preghiera, ha sottolineato stamani il cardinale Zuppi nella Messa di apertura del Meeting di Rimini 2023, perche trovi sfogo una vita piena” e l’uomo possa vivere liberamente insieme per il destino. “Non si può essere amici se non amiamo il destino dell’altro”, ha precisato il presidente della Cei, citando il servo di Dio don Giussani; ha auspicato che per cambiare la storia e il mondo serve l’amicizia.
Il futuro del mondo
“I profeti non chiudono gli occhi. Nelle ore brutali delle pandemie, ci aiutano a vedere il nostro futuro quando ancora non c’è”. Oggi, ha proseguito nell’omelia l’arcivescovo di Bologna alla fiera di Rimini, dobbiamo comprendere il valore e la responsabilità di quello che viviamo in questa piazza del mondo. “Ma non siamo ingenui. L’amicizia di tutti i popoli si scontra con antagonismi e polarizzazioni. Pregiudizi resistenti e amplificati dal digitale. Razzismi amplificati e mai inerti armano menti, cuori e mani. L’aria è inquinata da tante epidemie di inimicizie, come dice il Papa – ha ricordato Zuppi – e quando uno è intossicato non se ne rende più conto”.
L’amicizia
“Il nostro impegno di cristiani, figlio di un Dio amico degli uomini, è che cresca il desiderio di appartenenza ad una famiglia, all’unica famiglia umana. L’esistenza umana – conclude Zuppi nella Messa di apertura del Meeting di Rimini – passa dall’amore di Dio che chiama amico ognuno di noi anche quando lo tradiamo. Talvolta preferiamo essere servi ma padroni di noi stessi. Siamo amici non servi. Dio è amico non padrone. Viviamo questi giorni con tanti testimoni del passato e del presente per essere anche noi testimoni di un’amicizia che non finisce tra le tante pandemie. Il Papa vi chiede un’amicizia universale aperta che raccolga il bene e che porti all’amicizia di tutti”.