Sono esempi da seguire: un papa, 5 religiosi, 2 consacrate e 5 laici. Uomini, donne, ragazze e ragazzi vissuti in epoche diverse, che hanno dimostrato che la vita di Cristo riempie e salva i giovani. Sono stati scelti dal Comitato organizzatore portoghese del raduno mondiale giovanile. Insieme a loro, patrona delle giornate lusitane, dall’1 al 6 agosto, è Maria, colei che ha accettato di essere la madre del Figlio di Dio incarnato, che insegna a dire di sì a Dio
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
San Giovanni Paolo II, san Giovanni Bosco, san Vincenzo, sant’Antonio, san Bartolomeo dei Martiri, san Giovanni di Brito, beata Giovanna del Portogallo, beato Giovanni Fernandes, beata Maria Clara di Gesù Bambino, beato Pier Giorgio Frassati, beato Marcel Callo, beata Chiara Badano, beato Carlo Acutis. Sono loro i 13 patroni della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Sono stati scelti dal Comitato organizzatore portoghese per aver dedicato la loro esistenza al servizio della gioventù e perché con la loro testimonianza hanno dimostrato che la vita di Cristo riempie e salva i giovani di ogni epoca. Insieme a loro, patrona per eccellenza dell’incontro internazionale giovanile è la Vergine Maria, la giovane donna che ha accettato di essere la madre del Figlio di Dio incarnato, la grande figura del cammino cristiano, che ci insegna a dire di sì a Dio, che “si alzò e andò in fretta” per fare visita alla cugina Elisabetta, portandole Gesù custodito nel suo grembo. Ai giovani insegna a portare Cristo agli altri, e in questi tempi difficili, scrive Papa Francesco nel Messaggio per la XXVII Gmg, “riapre per tutti e in particolare” per i giovani “la via della prossimità e dell’incontro”.
San Giovanni Paolo II
Non poteva mancare, fra i patroni del raduno giovanile di Lisbona, San Giovanni Paolo II che, nel 1985, ha istituito la Gmg, un appuntamento che nel corso degli anni ha riunito milioni e milioni di giovani dei cinque continenti. La sua storia è nota. Karol Wojtyła nasce il 18 maggio 1920 a Wadowice, in Polonia, e la sua vocazione sacerdotale matura nel contesto della Seconda Guerra Mondiale. Entra nel seminario clandestino di Cracovia nel 1942 e viene ordinato presbitero nel novembre 1946. Il 13 gennaio 1964 viene nominato arcivescovo di Cracovia da Paolo VI e tre anni dopo lo stesso Pontefice lo crea cardinale. Il 16 ottobre 1978, all’età di 58 anni, Wojtyła viene eletto Papa. Durante il suo pontificato ha visitato 129 paesi. Morto il 2 aprile 2005, la sua festa liturgica si celebra il 22 ottobre.
San Giovanni Bosco
San Giovanni Bosco, ai giovani si è votato interamente, promuovendo la creazione di seminari, scuole, oratori, scrivendo libri e creando un sistema educativo capace di valorizzare ogni persona e di promuoverne la crescita integrale. Nato a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815, è ordinato sacerdote nel 1841. Inizia a svolgere il suo ministero a Torino, dove, al fianco di ragazzi orfani e abbandonati, decide di fondare l’Oratorio San Francesco di Sales. È il padre della Famiglia Salesiana, oggi diffusa in tutti i continenti. Muore il 31 gennaio 1888; la Chiesa lo ricorda lo stesso giorno.
San Vincenzo
Diacono e martire del IV secolo, san Vincenzo, patrono della città di Lisbona, nasce a Huesca, capitale della provincia di Aragona, in una famiglia cristiana. Il padre affida la sua formazione spirituale al vescovo di Saragozza Valerio, che lo ammette al servizio della sua diocesi e gli affida anche il compito di predicare. Durante le persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani, intorno all’anno 303, Vincenzo viene arrestato e dopo essere stato a lungo torturato, muore in prigione. La sua memoria liturgica ricorre il 22 gennaio.
Sant’Antonio
Nato a Lisbona il 15 agosto 1195, Sant’Antonio è ancora adolescente quando fa il suo ingresso nel convento dei Canonici Regolari di Sant’Agostino. Sceglie poi di farsi francescano e chiede di andare in missione. Raggiunge il Marocco, dove contrae una malattia che lo costringe al riposo forzato. Decide di tornare in patria, ma la nave sulla quale è imbarcato fa naufragio in Sicilia. Raggiunge poi Assisi e qui conosce Francesco. Riceve diversi incarichi ed eccelle nella predicazione. Nominato ministro provinciale per l’Italia settentrionale, sceglie di risiedere a Padova, dove muore il 13 giugno 1231. Le sue spoglie sono custodite nella cittadina veneta, nella basilica a lui dedicata, visitata ogni anno da migliaia di pellegrini.
San Bartolomeo dei Martiri
Anche san Bartolomeo dei Martiri è nato a Lisbona, il 3 maggio 1514. Entrato nell’ordine dei Domenicani all’età di 14 anni, nel 1559 viene nominato arcivescovo di Braga. La sua missione apostolica è orientata all’evangelizzazione del popolo e alla santificazione del clero, oltre che a rendere effettive le disposizioni del Concilio di Trento. Muore il 16 luglio 1590, riconosciuto e acclamato dal popolo come “arcivescovo santo, padre dei poveri e degli infermi”. Canonizzato da Papa Francesco nel 2019, viene ricordato il 18 luglio.
San Giovanni de Britto
Altro santo di Lisbona, San Giovanni de Britto, nato il primo marzo del 1647, da una famiglia nobile, sceglie di far parte della Compagnia di Gesù all’età di 15 anni. Missionario in India, inarrestabile nell’annuncio, affronta viaggi difficili pur di far conoscere Cristo. Muore martire a Oriur il 4 febbraio 1693 e il giorno della sua festa liturgica coincide con la data del suo martirio.
Beata Giovanna del Portogallo
Figlia del re Don Alfonso V, Giovanna del Portogallo, nasce a Lisbona il 6 febbraio 1452. Rifiuta vari pretendenti reali perché decisa ad essere “sposa” di Gesù Cristo. Sceglie la clausura e conduce una vita austera e umile, senza dimenticare i bisognosi. Muore ad Aveiro, il 12 maggio 1490 e la sua festa liturgica ricorre nello stesso giorno.
Beato Giovanni Fernandes
Della capitale portoghese è pure Giovanni Fernandes, nato nel 1551. Gesuita, è tra i 73 missionari che nel 1570 accompagnano Ignazio de Azevedo in Brasile. Poco dopo la partenza, nei pressi delle Canarie, l’imbarcazione sulla quale viaggia insieme ai confratelli viene attaccata da una flotta di cinque navi di pirati ugonotti. Muore martire il 15 luglio 1570. Viene ricordato insieme ai suoi 39 compagni martiri e al beato Ignazio de Azevedo il 17 luglio.
Beata Maria Chiara di Gesù Bambino
Nata ad Amadora, nei pressi di Lisbona, in una nobile famiglia, Maria Chiara di Gesù rimane orfana all’età di 14 anni e, desiderando una vita religiosa consacrata a Dio e al servizio dei poveri, decide di entrare fra le Terziarie Cappuccine di Nostra Signora della Concezione. Fonda poi una nuova congregazione, quella delle Suore Ospedaliere Portoghesi, che si diffonde anche in Africa e in India. La sua è una vita segnata dalla carità. Muore il primo dicembre 1899, giorno poi scelto per la sua festa liturgica.
Beato Pier Giorgio Frassati
Vissuto nel secolo scorso, Pier Giorgio Frassati nasce a Torino, in una famiglia dell’alta borghesia, il 6 aprile 1901. È un giovane liceale quando comincia a prendere parte all’Apostolato della Preghiera e a frequentare le opere di San Vincenzo de’ Paoli. Amico di tutti, vive con gioia il Vangelo, mostra una fiducia illimitata e completa in Dio e nella Provvidenza e dedica il tempo libero alle opere assistenziali a favore di poveri e diseredati. Si iscrive a diverse congregazioni e associazioni cattoliche e si impegna con tutto sé stesso in iniziative di sviluppo sociale e di carità. Nel giugno del 1925 gli viene diagnosticata una poliomielite fulminante che lo porta alla morte, il 4 luglio, giorno in cui si celebra la sua festa liturgica.
Beato Marcello Callo
Di nazionalità francese, Marcello Callo nasce il 6 dicembre 1921, a Rennes. Per diversi anni accolito e scout, dopo gli studi, comincia a lavorare come apprendista tipografo e aderisce alla Gioventù Operaia Cristiana (Gioc). Nel 1943 viene chiamato ai lavori forzati in Germania. Parte con la ferma intenzione di continuare le attività della Gioc e per questo viene arrestato dalla Gestapo e trasferito nel campo di concentramento di Mauthausen, dove muore il 19 marzo 1945. La sua festa liturgica si celebra nel giorno della morte.
Beata Chiara Badano
È Sassello, in provincia di Savona, il paese natale di Chiara Badano, che viene alla luce il 29 ottobre 1971. A 9 anni conosce i “focolarini” di Chiara Lubich ed entra a fare parte dei “Gen”. All’età di 16 anni scopre di avere un osteosarcoma, subisce interventi alla spina dorsale, viene sottoposta a chemioterapia poi è colpita anche da paralisi alle gambe. Rifiuta la morfina che le toglierebbe lucidità e non perde mai il sorriso. Muore il 7 ottobre 1990. La sua memoria liturgica è stata fissata nel giorno in cui è nata.
Beato Carlo Acutis
Nato a Londra da genitori italiani il 3 maggio 1991, Carlo Acutis cresce a Milano, dove la famiglia si trasferisce nel settembre dello stesso anno. Carlo rivela presto di essere portato per l’informatica, un dono che mette al servizio degli altri e di cui si serve per divulgare contenuti di formazione cristiana. È particolarmente devoto alla Vergine e all’Eucaristia e si dedica al volontariato, tra i clochard e nelle mense dei poveri. Colto da una leucemia fulminante nel settembre del 2006, dedica a Dio il poco tempo rimastogli. Muore il 12 ottobre dello stesso anno, a soli 15 anni. La Chiesa lo ricorda nel giorno del suo dies natalis.