Pubblichiamo di seguito il telegramma che il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha inviato – a nome del Santo Padre Francesco – all’Em.mo Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, per i danni causati dai nubifragi e dagli incendi in Italia:
A seguito dei nubifragi e degli incendi di questi giorni, che hanno flagellato diverse regioni italiane, causando danni e disagi come pure tanta apprensione tra la gente, il Santo Padre le chiede di farsi interprete della sua affettuosa vicinanza alle popolazioni colpite da questi eventi atmosferici che evidenziano la necessità di porre in atto sforzi coraggiosi e lungimiranti per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e proteggere responsabilmente il Creato, prendendosi cura della Casa comune. Sua Santità invoca dal Signore, per intercessione della Vergine Maria, il conforto per quanti soffrono le conseguenze di così gravi disastri e, mentre esprime apprezzamento per quanti si sono prodigati generosamente nei soccorsi, in particolare i Vigili del Fuoco, invia la benedizione apostolica.
Pubblichiamo il messaggio di ringraziamento del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, a Papa Francesco per il telegramma inviato oggi (28 luglio) sui danni causati dai nubifragi e dagli incendi in Italia:
Ringrazio Papa Francesco, a nome dei Vescovi italiani, per la vicinanza alle nostre Chiese colpite in questi giorni da nubifragi e incendi, che stanno causando danni ingenti ed enorme preoccupazione tra le persone. Come sempre, si rivelano le fragilità e le complicità. Nell’esprimere gratitudine al Santo Padre accogliamo il Suo invito a “porre in atto sforzi coraggiosi e lungimiranti per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e proteggere responsabilmente il Creato, prendendosi cura della Casa comune”. Non possiamo credere fatalisticamente che andrà tutto bene senza scegliere la difesa del territorio. Siamo chiamati a preservare la Casa comune con un impegno condiviso nella cura della Terra per difendere la vita di ogni persona e permetterla a chi verrà dopo di noi.