Il Papa al PPE: che l’Europa unita sia oggi “un progetto di respiro mondiale”

Vatican News

L’udienza di Papa Francesco ai membri del Gruppo del Partito Popolare nel Parlamento Europeo era fissata per il 9 giugno scorso in Vaticano. L’incontro non c’è stato ma il Papa invia dal Policlinico Gemelli un messaggio al presidente del Gruppo, Manfred Weber, in cui sollecita i parlamentari ad una forte presa di coscienza della responsabilità dei politici cristiani “di tradurre il grande sogno di fraternità in azioni concrete di buona politica a tutti i livelli”

Adriana Masotti – Città del Vaticano

La responsabilità dei politici cristiani, il ricchissimo patrimonio della Dottrina sociale della Chiesa a cui attingere nel lavoro quotidiano, l’idea di un Europa che sappia tenere insieme l’unità e la diversità delle culture, la necessità di una visione alta della politica che renda concreto il sogno della fraternità e assicuri a tutti gli uomini e le donne del continente una vita rispettosa dell’essere umano. Sono alcuni dei contenuti del messaggio inviato da Papa Francesco al presidente del Gruppo del Partito Popolare Europeo nel Parlamento Europeo, Manfred Weber. Il testo riporta la data del 9 giugno, giorno in cui era prevista l’udienza con i parlamentari del PPE, poi annullata a causa del ricovero del Papa al Policlinico Gemelli.

Superare le distanze tra cittadini e istituzione

Il Papa ricorda la sua visita al Parlamento europeo nel novembre del 2014 e desidera offrire alcuni spunti di riflessione. Il primo nasce dall’osservazione del dimunuito interesse della gente comune verso il Parlamento europeo rispetto alle prime elezioni dei membri dell’istituzione, è necessario allora, scrive, “curare bene il rapporto tra i cittadini e i parlamentari”. 

Questo è un problema classico delle democrazie rappresentative. E se già è difficile tenere vivo il legame all’interno di ciascun Paese, a maggior ragione lo è per il Parlamento Europeo, che è ancora più “lontano”. Ma d’altra parte oggi la comunicazione può aiutare molto a superare le distanze.

Papa Francesco con il presidente Manfred Weber il 18 marzo 2022

Per i parlamentari è necessaria una formazione permanente

Un secondo spunto è il pluralismo, prevedibile in un grande gruppo parlamentare, ma sottolinea Papa Francesco, su alcuni principi e valori etici “occorre essere uniti” e per questo è necessaria un’opportuna formazione dei suoi componenti. Osserva: 

È normale che anche voi abbiate bisogno di momenti di studio e di riflessione in cui approfondire e confrontarsi sulle questioni eticamente più rilevanti. È una sfida appassionante, che si gioca soprattutto al livello della coscienza, e che mette anche in luce la qualità di chi fa politica. Il politico cristiano dovrebbe distinguersi per la serietà con cui affronta i temi, respingendo le soluzioni opportunistiche e tenendo sempre fermi i criteri della dignità della persona e del bene comune.

La Dottrina sociale della Chiesa come punto di riferimento

Francesco indica “un patrimonio ricchissimo a cui attingere per portare il vostro contributo originale alla politica europea, cioè la Dottrina sociale della Chiesa” e in particolare sottolinea i due principi di solidarietà e sussidiarietà. 

Ci sono aspetti etico-politici, legati ad ognuno di questi due principi, che voi condividete con colleghi di diverse appartenenze, i quali accentuano rispettivamente o l’uno o l’altro; ma l’intreccio dei due, il fatto di attivarli insieme e farli funzionare in maniera complementare, questo è proprio del pensiero sociale ed economico di ispirazione cristiana, e quindi è affidato particolarmente alla vostra responsabilità.

Per l’europa un’ispirazione alta e forte

Fondamentale poi, prosegue Papa Francesco, è possedere “la visione di un’Europa che tenga insieme unità e diversità”, che tenga conto della varietà delle diverse culture e identità dei popoli e insieme riesca, con le sue istituzioni e le sue iniziative, a far sì “che questo mosaico ricchissimo componga figure coerenti”.

E per questo ci vuole una forte ispirazione, un’“anima”, a me piace dire che ci vogliono dei “sogni”. Ci vogliono valori alti, e una visione politica alta. Non intendo con ciò sminuire l’importanza della gestione ordinaria, della buona amministrazione normale, anzi, se è buona questa è già moltissimo. Ma non basta, non basta a sostenere un’Europa che si trova a far fronte alle grandi sfide globali del XXI secolo. Per affrontare tali sfide come Europa unita, ci vuole un’ispirazione alta e forte.

Il presidente Manfred Weber alla Radio Vaticana in occasione della visita in Vaticano nel 2022

Tradurre la fraternità in azioni concrete

Il pensiero di Francesco va alla “scommessa originaria” dei padri fondatori dell’unità europea per richiamare i parlamentari a far tesoro dei loro insegnamenti, oltrepassando l’idea di un’organizzazione politica che guardi esclusivamente alla tutela degli interessi delle sue nazioni, per costruire un luogo dove tutti possano vivere una vita “fraterna e giusta”. In questo senso la fraternità, “il grande ‘sogno’ – scrive il Papa – che ho condiviso con tutta la Chiesa e tutti gli uomini e le donne di buona volontà”, può essere “fonte di ispirazione” per dare nuova anima all’Europa attraverso “un progetto di respiro mondiale”. Il Papa precisa il suo pensiero: 

Ritengo che i politici cristiani oggi si dovrebbero riconoscere dalla capacità di tradurre il grande sogno di fraternità in azioni concrete di buona politica a tutti i livelli: locale, nazionale, internazionale. Ad esempio: sfide come quella delle migrazioni, o quella della cura del pianeta, mi pare che si possano affrontare solo a partire da questo grande principio ispiratore: la fraternità umana.

L’idea originaria dei fondatori dell’Europa unita guardando al mondo

Il Papa insiste nel richiamare l’attenzione sul principio ispiratore della costruzione via via crescente dell’Europa unita, dopo le tragedie delle guerre del secolo scorso, e scrive:

Quale ideale, se non quello di generare uno spazio dove si potesse vivere in libertà, giustizia e pace, rispettandosi tutti nella diversità? Oggi questo progetto è messo alla prova in un mondo globalizzato, ma può essere rilanciato attingendo all’ispirazione originaria, che è più che mai attuale e feconda non solo per l’Europa, ma per l’intera famiglia umana.

Avviandosi alla conclusione, il Papa nel suo messaggio invita a guardare ai giovani che per primi pensano alla loro vita dentro un orizzonte europeo in cui si muovono, studiano e lavorano. “Guardiamo a loro – scrive -, ai giovani, e pensiamo a un’Europa e a un mondo che siano all’altezza dei loro sogni”.