Presentato il primo bilancio di missione dell’Arcidiocesi di Milano

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Ammontano a quasi 52 milioni di euro le risorse destinate alla “cura” pastorale ed amministrativa e per il sostegno di attività e progetti sul territorio. Il vicario Marinoni: “Il documento è uno sforzo di trasparenza per raccontare il modo in cui l’Arcidiocesi assolve alla propria missione”. L’arcivescovo Delpini: “Suscita ammirazione per l’immenso bene che si compie, invita individui e comunità a interrogarsi delle proprie responsabilità”

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È di quasi 52 milioni di euro la cifra a cui ammontano le risorse destinate dall’Arcidiocesi di Milano alla cura pastorale e amministrativa e per il sostegno di attività e progetti sul territorio. È quanto emerge dalla prima edizione del Bilancio di missione dell’Arcidiocesi presentato questa mattina, 31 maggio, nella Sala conferenze della Curia.

Trasparenza e verifica

Pur tenendo presenti le specificità delle istituzioni ecclesiali – soggetti per molti aspetti radicalmente differenti da imprese, enti della pubblica amministrazione, istituzioni culturali o associazioni non profit -, l’Arcidiocesi ambrosiana ha deciso  di dotarsi di questo strumento in un’ottica di trasparenza e verifica, anche interna, del livello di coerenza rispetto alla propria missione.

Un’esperienza spirituale

“Questo documento – ha detto l’arcivescovo, mons. Mario Delpini – è frutto di una esperienza spirituale: ha richiesto tempo, ha impegnato a interpretare i numeri come un linguaggio che parla di persone, di servizio, di attenzione ai bisogni delle comunità e delle persone. Ha richiesto competenza per elaborare con precisione i dati e proporli alla lettura in modo che siano comprensibili come un messaggio, piuttosto che come tabelle di cui importa solo il numero finale. Il Bilancio di missione – ha proseguito – invita a considerare la bellezza e i limiti della Chiesa che amiamo; suscita ammirazione per l’immenso bene che si compie; invita ciascuno e ciascuna comunità a porre domande e a interrogarsi sulle proprie responsabilità”.

Rendere comprensibili le dinamiche della Diocesi

Il Bilancio di missione – ha spiegato nel suo intervento introduttivo monsignor Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli Affari generali e moderator Curiae – è “una modalità che abbiamo ritenuto molto utile per confrontare in modo strutturato strumenti e risorse: la sua predisposizione è così andata di pari passo con una riorganizzazione funzionale e una semplificazione.  Una seconda caratteristica convincente, secondo Marinoni, è lo stile narrativo: “Lo sforzo fatto in questo documento è quello di rendere trasparenti e comprensibili a tutti le dinamiche attraverso cui la Diocesi assolve ai propri compiti”.

Cura pastorale, amministrativa e sostegno di progetti e attività

Nel documento dopo una descrizione generale di come si articola una Diocesi, sono state individuate tre dimensioni che caratterizzano in modo rilevante, sebbene non esclusivo, il servizio di un Vescovo e dei suoi collaboratori alla Chiesa, in particolare nei confronti delle realtà locali che operano sul territorio (le parrocchie, ma non solo): ovvero la “cura pastorale” (indirizzo, coordinamento, formazione), la “cura amministrativa” (vigilanza canonica, consulenza amministrativa, servizi), il sostegno di attività e progetti sul territorio (la gestione diretta di opere e l’erogazione di contributi per finalità specifiche, fondi diocesani e 8xmille).

226 lavoratori dipendenti laici

I dati contenuti nel Bilancio di missione sono dunque riferiti a questo “perimetro”, che di fatto corrisponde alla Curia arcivescovile, organizzata in una serie di uffici e servizi raggruppati in diversi vicariati, ai cosiddetti Enti centrali e alle società diocesane di servizi. 226 i lavoratori dipendenti laici, a cui si aggiungono naturalmente diversi sacerdoti e alcuni religiosi.

Un punto di riferimento

Nel documento, alla luce dei criteri citati, non sono state invece considerate realtà diocesane che pure sono essenziali nella missione della Chiesa ambrosiana:  il Seminario arcivescovile, il Museo diocesano, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, i Collegi arcivescovili, l’Istituto Sacra Famiglia. L’auspicio di monsignor Marinoni  è che questo progetto “possa anche diventare punto di riferimento per l’insieme del mondo diocesano e dei vari enti che lo compongono, a partire naturalmente dalle stesse parrocchie”. 

I numeri

Ad illustrare i numeri del documento riferito all’anno pastorale 2021-22 per l’Ente Arcidiocesi e al 2021 per gli altri enti è stato Antonio Antidormi, economo della Diocesi di Milano: “Al fine di descrivere il flusso di risorse economiche impiegate – ha spiegato -, i singoli bilanci della Curia Arcivescovile, degli Enti centrali e delle società diocesane di servizi sono stati analizzati ed aggregati operando una riclassificazione per destinazione riguardo agli oneri sostenuti per promuovere le tre dimensioni della “cura pastorale”, della “cura amministrativa” e del sostegno diretto”.

Tali risorse sono pari a 51.899.868 euro, destinate per il 30% ad attività di vigilanza canonica, consulenza amministrativa e servizi, per il 19% ad attività di indirizzo pastorale, coordinamento e formazione, e per il 51% al sostegno di attività e progetti sul territorio tramite la gestione diretta di opere e l’erogazione di contributi per finalità specifiche. “Contestualmente – ha proseguito Antidormi – dal lato dei proventi la riclassificazione è stata invece operata tenendo conto della provenienza delle risorse in modo da rendere evidente l’origine e la natura del flusso necessario alla copertura degli impieghi. Deii 51.899.868 euro, il 38% proviene da fondi della Conferenza episcopale italiana (8×1000 ordinario, straordinario e bandi), il 37% da contributi tipici provenienti da parrocchie, enti e privati, il 23% da servizi relativi alle attività commerciali delle società diocesane; il restante 2% proviene dall’utilizzo di riserve.

Le attività

Nelle pagine successive del documento questi numeri complessivi sono stati dettagliati e approfonditi, corredandoli con una serie di indicatori ed esempi di attività svolte: dai corsi e seminari formativi promossi dai vari uffici pastorali alle attività di sostegno per i preti anziani, dalle pratiche giuridiche e tecniche evase dagli appositi uffici amministrativi di Curia ai servizi di consulenza immobiliare per le parrocchie, dai risparmi generati dalle attività del Gruppo Acquisti Diocesano alle persone coinvolte nei pellegrinaggi organizzati dall’agenzia Duomo Viaggi, dalle attività di comunicazione di ITL e Radio Marconi alle erogazioni per i lavori di restauro delle chiese, dai numeri principali delle attività di Caritas ambrosiana (che pubblica ogni anno un proprio Bilancio sociale) al sostegno della Diocesi per i propri missionari fidei donum nel Sud del mondo, ecc.

Ad Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano è spettato infine il compito di spiegare il senso del lavoro di accompagnamento svolto, insieme ad alcuni suoi collaboratori, nella progettazione ed elaborazione del documento.