Il 29 maggio il presidente della Repubblica italiana viene insignito del riconoscimento, nato per iniziativa dell’Istituto Paolo VI, per la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e rigoroso nel servizio delle istituzioni civili. La cerimonia nel Palazzo Apostolico
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Lunedì 29 maggio, giorno in cui ricorre il 60.mo anniversario dell’elezione di Giovanni Battista Montini, il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella riceverà da Papa Francesco il Premio internazionale Paolo VI. La consegna del riconoscimento avverrà nella sala Clementina del palazzo apostolico. Il premio è nato per iniziativa dell’Istituto Paolo VI al fine di segnalare personalità eminenti che si sono distinte nei diversi ambiti della cultura e nella promozione di una convivenza umana giusta e, in modi diversi, testimoniano la vitalità dell’eredità spirituale di Papa Montini. Il Comitato scientifico e il Comitato esecutivo hanno deciso di conferirlo al presidente Mattarella per la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e, insieme, rigoroso nel servizio delle istituzioni civili. “In Sergio Mattarella è inoltre possibile riconoscere l’erede di una grande tradizione di politici cattolici – si legge in un comunicato dell’Istituto Paolo VI – che hanno pensato e contribuito a realizzare l’Unione Europea come spazio di convivenza pacifica e democratica tra i popoli”.
La storia del premio
L’Istituto Paolo VI è stato costituito all’indomani della morte di Papa Montini per iniziativa dell’Opera per l’educazione cristiana di Brescia – diocesi dove il 262.mo pontefice è nato e ha compiuto i primi studi – come Centro di studi e di documentazione sulla figura, l’opera e il magistero di Giovanni Battista Montini-Paolo VI. Tra le sue finalità la creazione di una biblioteca specializzata, di un archivio, la promozione di incontri di studio e di pubblicazioni tematiche. Il Premio Internazionale Paolo VI, in ossequio alla memoria di Papa Montini che sentì profondamente le inquietudini e le speranze dell’umanità contemporanea, sforzandosi di conoscerne e di comprenderne le esperienze per ricondurle al confronto illuminante e risolutore con il messaggio cristiano, intende fondere in unità la dimensione religiosa e quella culturale della personalità del pontefice. Il riconoscimento è stato attribuito per la prima volta nel 1984 ad Hans Urs von Balthasar per gli studi teologici e a consegnarlo è stato Giovanni Paolo II. Sono stati poi premiati nel 1988 Olivier Messiaen per la musica, nel 1993 Oscar Cullmann per l’ecumenismo, nel 2003 Paul Ricoeur per la filosofia e nel 2009 la Collana “Sources Chrétiennes” per l’educazione.
La casa natale di Papa Montini
La sede dell’Istituto Paolo VI si trova a Concesio, accanto alla casa natale di Giovanni Battista Montini, che è divenuta meta di pellegrinaggio. A custodirla è una comunità delle figlie di Maria Ausiliatrice, ospitata a fianco, che collabora anche alle attività dell’Istituto. Sono le religiose salesiane ad accogliere i visitatori e a far loro da guida. Dal 2014 è stato predisposto un itinerario per la visita della casa alla quale accedono circa 10 mila pellegrini all’anno. L’Istituto organizza varie iniziative per sacerdoti, seminaristi, studenti, per le scuole e accoglie incontri di diversi gruppi ecclesiali.