Con la lettera apostolica in forma di motu proprio dal titolo “Già da tempo”, il Papa modifica alcuni canoni: a partire dagli 80 anni i vescovi emeriti del Sinodo dei vescovi non potranno più partecipare al voto
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Un cambiamento al Codice dei Canoni delle Chiese Orientali chiesto “già da tempo”, come titola il documento papale. È quello invocato da “alcuni Patriarchi, arcivescovi maggiori e vescovi” e accolto dal Papa, che ha stabilito con una lettera apostolica in forma di motu proprio di escludere “dal voto deliberativo al compimento degli ottanta anni i Vescovi membri del Sinodo dei Vescovi”.
Il testo siglato da Francesco spiega all’inizio che a originare questa variazione normativa sono state “le difficoltà emerse nei Sinodi dei Vescovi delle Chiese Patriarcali e Arcivescovili Maggiori, a causa del numero di Vescovi emeriti che ad essi partecipano con voce attiva, specialmente nell’elezione dei Vescovi e dei Capi e Padri delle rispettive Chiese sui iuris”. Difficoltà che hanno dunque indotto i gerarchi di queste Chiese a richiedere la norma che Francesco ha disposto nel documento firmato ieri e diffuso oggi 17 aprile e che modifica nella fattispecie i canoni 66, § 1, 102, 149 e 183 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.
La lettera apostolica precisa che la nuova normativa, in vigore tra un mese, “non si applicherà” ai “Patriarchi, agli Arcivescovi Maggiori, ai Vescovi eparchiali e agli Esarchi ordinati Vescovi” attualmente in carica “pur avendo compiuto gli ottanta anni di età”.