La procura di Roma apre le indagini sull’italiano ucciso nell’attentato di Tel Aviv

Vatican News

Alessandro Parini era in vacanza quando è stato travolto da un’auto che ha ferito anche sette persone, in un attacco rivendicato dalla jihad islamica. Unanime il cordoglio per la sua morte

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Rientrerà nei prossimi giorni in Italia la salma di Alessandro Parini, rimasto ucciso ieri sera sul lungomare di Tel Aviv da un’auto lanciata ad alta velocità che si è scagliata contro la folla, ferendo altre sette persone, tra cittadini italiani e britannici. L’attentatore, un cittadino israeliano di origine araba è stato ucciso poco dopo il ribaltamento del veicolo da un agente di polizia.

La condanna per il “vile attentato”

Parini, avvocato romano di 35 anni, trascorreva qualche giorno di vacanza in Israele con un gruppo di amici e sulla sua morte la procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine. Unanime il cordoglio per la sua morte e per l’atto terroristico, rivendicato dalla jihad islamica. Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha espresso la sua “esecrazione per il vile attentato”, mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito “solidarietà allo Stato di Israele. A nome del governo e del popolo d’Israele il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha inviatole condoglianze alla famiglia di Parini. “Il terrorismo omicida”, ha scritto su twitter, “è nemico di tutti noi”.

La situazione nell’area resta tesa

L’attentato di Tel Aviv avviene in un momento in cui nella regione la tensione è altissima. Dal mondo l’invito al Medio Oriente è alla calma e alla moderazione, soprattutto dopo l’altro attentato di ieri mattina nella valle del Giordano, dove due israeliane sono rimaste uccise e dopo il lancio di razzi palestinesi su Israele, sulla Striscia di gaza e sul sud del Libano. Eventi ai quali il governo ha risposto con dei bombardamenti e con il richiamo dei riservisti dell’aviazione. Washington, intanto, si è detta a fianco del governo israeliano, mentre l’alto rappresentante per gli affari estri dell’Unione europea, Borrell ha chiesto la cessazione degli atti di violenza, parlando del diritto alla difesa di Israele ma anche della necessità di risposte proporzionate.