L’Ucraina commemora il primo anniversario della liberazione di Bucha dall’occupazione russa, in occasione di un vertice con i premier di Slovacchia, Slovenia e Croazia. Nella notte intenso bombardamento russo sulla provincia di Zaporizhzhia. Missili anche su Kharkiv
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
Mentre sull’Ucraina continuano a piovere missili lanciati dalla città russa di Belgorod verso Kharkiv e contro la città di Zaporizhzhia, dove ha sede la centrale nucleare, il presidente bielorusso Lukashenko, parlando alla nazione, ha proposto una tregua immediata delle ostilità, evocando lo spettro di una terza guerra mondiale nucleare. Allo stesso tempo, tuttavia, ha accusato la Nato di voler invadere e distruggere la Bielorussia. Da Mosca, intanto, arriva la smentita di una nuova mobilitazione militare, come avvenuto nel settembre del 2022, e l’arruolamento di altri 140 mila militari viene indicato come una normale routine. In questo clima, il presidente ucraino Zelensky ha commemorato, alla presenza dei primi ministri slovacco, sloveno e croato, i 1400 morti durante i 33 giorni dell’occupazione di Bucha, divenuta città simbolo degli orrori della guerra e che si trova a pochi chilometri a nord di Kyiv. Alla cerimonia era presente anche la presidente moldava, Maia Sandu.
I diritti umani violati
Le costanti violazioni dei diritti umani commessi in Ucraina negli ultimi 13 mesi di guerra sono state anche oggetto della denuncia all’Onu dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, che ne ha sottolineato gli effetti anche sul resto del mondo. Sul fronte internazionale, infine, c’è da registrare la soddisfazione del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per l’adesione della Finlandia all’Alleanza, dopo il via libera di Ankara, e l’auspicio che presto possa essere raggiunta anche dalla Svezia. Ankara infatti non ha ancora approvato l’adesione alla Nato di Stoccolma e rimane in attesa dell’estradizione di militanti curdi, dai turchi ritenuti terroristi.