Dopo l’Angelus, Francesco rivolge ancora il suo pensiero alla terra martoriata che vive da oltre un anno il conflitto. Non trascura di ricordare la colletta che si svolge oggi in tutte le chiese italiane in favore delle popolazioni di Siria e Turchia colpite dal terremoto. Il Pontefice esprime solidarietà anche per il Mississippi devastato dalle alluvioni
Marco Guerra – Città del Vaticano
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha ancora una volta rivolto il suo pensiero alla “martoriata Ucraina”, senza dimenticare le popolazioni di Siria e Turchia, che ancora vivono i danni del tragico terremoto del 6 febbraio scorso.
Convertire i cuori per la pace
Le parole di Francesco ci riportano alla giornata di ieri:
Ieri, solennità dell’Annunciazione, abbiamo rinnovato la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, nella certezza che solo la conversione dei cuori può aprire la strada che conduce alla pace. Continuiamo a pregare per il martoriato popolo ucraino
L’invito ad aderire alla colletta per Siria e Turchia
Nel pensiero del Pontefice anche le popolazioni turche e siriane colpite dal sisma del 6 febbraio:
E restiamo vicini anche ai terremotati della Turchia e della Siria. A loro è destinata la speciale raccolta di offerte che si svolge oggi in tutte le parrocchie d’Italia.
Infine, prima di salutare dai fedeli radunati in Piazza San Pietro, il Papa ha esortato a pregare anche per “la popolazione dello Stato del Mississippi, colpita da un devastante tornado”.
Nei saluti finali, il Papa non si è dimenticato di citare la situazione preoccupante che vive il Perù:
Saluto i pellegrini peruviani, rinnovando la preghiera per la pace e la riconciliazione del Perù. Dobbiamo pregare per il Perù, che sta soffrendo tanto.
E, inoltre, in modo speciale si è rivolto alla delegazione dell’Aeronautica Militare Italiana, che celebra il centenario della fondazione.
Formulo i miei auguri per questa ricorrenza e v’incoraggio ad operare sempre per la costruzione della giustizia e della pace.
Ucraina: Putin annuncia il dispiegamento di armi nucleari
La cronaca ultima dal Paese invaso dalla Russia, vede l’annuncio del presidente russo Putin riguardo al dispiegamento di armi tattiche nucleari in Bielorussia alza ulteriormente la tensione internazionale in merito al conflitto in Ucraina. Il capo del Cremlino ha spiegato che non si tratta di un trasferimento di armi nucleari al governo della Bielorussia ma di uno schieramento sul terreno bielorusso con tanto di addestramento di militari “così come fanno gli Stati Uniti in Europa”. Putin ha quindi commentato l’invio di munizioni all’uranio impoverito all’Ucraina da parte di Londra, avvertendo che di questo tipo di armi la Russia “ne ha centinaia di migliaia”. Infine ha avvertito che la Russia ha già consegnato a Minsk il sistema missilistico Iskander ed ha inoltre annunciato che produrrà oltre 1.600 carri armati entro un anno.
L’arsenale atomico russo, il più vasto del mondo
La Russia tiene Minsk come “ostaggio nucleare”: è la risposta che arriva dal governo di Kyiv, secondo il quale il trasferimento di armi tattiche nucleari rappresenta “un passo verso la destabilizzazione interna” della Bielorussia. Dal Pentagono, intanto, riferiscono che l’amministrazione degli Stati Uniti non dispone di alcuna informazione di intelligence che indichi l’intenzione della Russia di utilizzare armi nucleari e che continueranno a monitorare la situazione. Si ricorda che l’arsenale atomico della Russia, con 6000 testate, è il più vasto al mondo, seguito da quello degli Stati Uniti che ne ha più di 5400. E ieri sera è tornato a parlare anche il presidente ucraino Zelensky affermando che la Russia sta perdendo “su tutti i campi”, sul terreno, nell’economia e sul fronte delle relazioni internazionali. Intanto sul terreno proseguono i combattimenti. Le forze ucraine, nel bollettino di questa mattina, affermano di aver respinto più di 85 attacchi russi nell’ultimo giorno di guerra. Secondo quanto riferito, le truppe russe stanno concentrando i loro sforzi in offensive contro Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Mariinka e Shakhtarsk nell’oblast di Donetsk. Sempre stando alle informazioni delle forze di Kyiv, nelle ultime 24 ore, la Russia ha lanciato quattro missili, 34 attacchi aerei e più di 70 attacchi contro infrastrutture civili. Ieri l’aeronautica militare ucraina ha condotto 11 attacchi contro basi temporanee russe, mentre le forze missilistiche e di artiglieria hanno preso di mira tre punti di controllo e cinque basi per truppe e attrezzature russe.