Si è chiusa la Settimana internazionale contro la tratta, i giovani del network della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro questo abominevole fenomeno si sono ritrovati in piazza San Pietro per l’Angelus del Papa. Venerdì 10 febbraio si è svolto l’evento per ricordare alla comunità di restare al fianco di chi sopravvive al traffico di esseri umani
Vatican News
La Settimana internazionale contro la tratta si è conclusa con la partecipazione all’Angelus di Francesco in piazza San Pietro di un gruppo di giovani rappresentanti internazionali del network della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone, che si celebra ogni 8 febbraio. Quindici ragazzi, giunti a Roma da tutti i continenti, hanno dato vita, venerdì 10 febbraio, in via della Conciliazione, davanti alla Basilica di San Pietro, ad un flash mob contro l’orrore del traffico e della riduzione in schiavitù di esseri umani, coordinato dalla rete Talitha Kum.
La rete internazionale anti-tratta conta più 3000 suore, amici e partner, è promossa dalle Unioni delle Superiori e dei Superiori Generali, in partnership con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il Dicastero della Comunicazione, la Rete Mondiale di Preghiera del Papa, Caritas Internationalis, CoatNet, il Movimento dei Focolari, il Jesuit Refugee Service, l’Unione Internazionale delle Associazioni Femminili Cattoliche (WUCWO), The Clever Initiative, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la Federazione Internazionale Azione Cattolica, l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci), il Santa Marta Group e molte altre organizzazioni in tutto il mondo. La Giornata ha il supporto del Global Solidarity Fund.
Camminare al fianco delle vittime
Il tema di quest’anno, Camminare per la dignità, ha spiegato Suor Abby Avelino, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, “è stato scelto da un gruppo di giovani di tutto il mondo con l’intento di invitare le persone di buona volontà a camminare a fianco delle vittime e sopravvissuti della tratta, in particolare delle popolazioni migranti, come pellegrini della dignità umana e della speranza. Giovani, adulti e bambini, persone di diverse tradizioni religiose, culture e generazioni. Solo insieme, come comunità, potremo porre fine a questo flagello della tratta. Custodire la dignità di ogni persona, è possibile solo se sappiamo custodire la pace e l’ambiente naturale.”