Ordine di Malta, il Papa: fatevi prossimi a chi soffre con opere ben organizzate

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Ricevendo in udienza i partecipanti al capitolo generale dell’Ordine ospedaliero, Francesco sottolinea l’attuale l’impegno nella testimonianza del Vangelo e nell’assistenza ai malati e ai poveri: quando vi fate prossimi con compassione e tenerezza nel nome di Gesù siete come il buon samaritano

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Al Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom), che ha appena concluso il suo capitolo generale, Francesco rivolge l’invito a riprendere “con rinnovato slancio” l’impegno di tuitio fidei e obsequium pauperum, ossia della difesa della fede e del servizio ai poveri e ai sofferenti, e a testimoniare che seguire Cristo in tale servizio “è un cammino che riempie l’anima”. Questo, infatti, afferma il Pontefice durante l’udienza, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, ai partecipanti al Capitolo, “permette di incontrare il Signore in ogni volto di fratello nel bisogno, in ogni mano” che si stringe nell’accoglienza e in ogni circostanza in cui viene rivissuto l’ideale che il fondatore dell’Ordine, il beato Gerardo, ha realizzato donando la sua vita per gli indigenti.  

Essere più uniti per testimoniare la fede

Dal 3 settembre dello scorso anno, lo Smom ha una nuova Carta Costituzionale e un nuovo Codice Melitense, promulgati dal Papa, ora il capitolo generale, svoltosi dal 25 al 29 gennaio, ha eletto le nuove alte cariche e i membri del nuovo Sovrano Consiglio, ai quali Francesco ribadisce, come scritto nel messaggio inviato all’apertura del Capitolo, che “la strada da seguire è quella che ci viene direttamente da Cristo: ut unum sint, affinché il mondo creda”. Il Pontefice chiede ai membri dell’ordine religioso laicale di essere “sempre più uniti per rendere testimonianza” della loro fede e dell’appartenenza all’ordine stesso, e “sempre più coerenti con la croce ottagona” indossata.

L’obbligo della vita comunitaria per chi emette professione solenne

Il Papa si congratula con il Sovrano Militare Ordine di Malta anche per il Capitolo dei professi, che ha preceduto quello generale, che ha “affrontato il tema della ricostituzione, secondo l’ispirazione originaria, della vita comunitaria e della piena osservanza del voto solenne di povertà”, discusso le modalità per il sostentamento della vita comunitaria e stabilito che, da adesso in poi, la professione solenne comporta la vita comunitaria, prima non obbligatoriamente prevista, e perciò non vi è tenuto chi ha già emesso voti solenni in passato, pur essendo invitato ad abbracciarla. Il Sovrano Militare Ordine di Malta riaprirà inoltre il noviziato e per questo Francesco invita a pregare perché Dio mandi “abbondanti vocazioni” ai vari ceti dell’Ordine e raccomanda, in particolare, “un’adeguata formazione”.

Le peculiarità dell’Ordine

Per concludere Francesco si sofferma sui termini che qualificano l’Ordine, precisando che la parola “sovrano” indica “una sovranità del tutto singolare, assunta nel corso dei secoli e confermata per volere dei Papi”, che “permette di operare generosi e impegnativi gesti di solidarietà”, rendendo “prossimi ai più bisognosi, sotto la tutela giuridica diplomatica internazionale”. L’attributo “militare” richiama alle “pagine gloriose” scritte dall’Ordine difendendo pellegrini, luoghi santi e la cristianità,

Oggi, quelle gesta lasciano il posto al dialogo interreligioso. Inoltre, la fede in Cristo e la sequela di Lui vi impegnano nella testimonianza del Vangelo e nella lotta contro tutto ciò che ad esso si oppone.

Il servizio a chi necessità di cure mediche

Quanto all’aggettivo “ospedaliero”, spiega il Papa, richiama al “servizio che il beato Gerardo offriva ai pellegrini a Gerusalemme, nell’Ospedale intitolato a San Giovani Battista”, accogliendo anche bisognosi e prestando loro pure cure mediche. Un servizio ancora oggi offerto dallo Smom.

Curando i signori malati, voi sapete riconoscere in ognuno di loro il volto sofferente di Cristo, qualunque sia la provenienza, la nazionalità, il credo religioso. E allora, quando vi fate prossimi con compassione e tenerezza, – sono le tre modalità del Signore: prossimità, vicinanza, compassione e tenerezza – e voi, quando vi fate prossimi con compassione e tenerezza, voi stessi vi identificate con Gesù, buon Pastore, buon samaritano.

Quindi il Pontefice indica il modo in cui predisporre il servizio a beneficio del prossimo.

Non dimentichiamolo: le opere vanno ben organizzate, le opere vanno ben e gestite, ma soprattutto devono essere segno della carità di Cristo, che è come la formalità di tutte le opere che voi dovete avere.

Infine Francesco esorta i membri del Sovrano Militare Ordine di Malta “a restare fedeli a Cristo, Maestro e Signore, ad andare avanti portando in tutto il mondo il suo messaggio di guarigione per chi è malato e di consolazione per chi è afflitto”. È ciò di cui “un giorno renderemo conto a Dio Padre”, conclude, “l’essere stati suoi fedeli testimoni, prossimi del nostro prossimo, non animati da aspirazioni mondane, ma ardenti nel servizio e nella testimonianza del Risorto”.