Mercoledì sera un 25 enne magherbino ha sferrato un attacco a colpi di machete, ferendo il parroco di San Isidro, per poi recarsi nella chiesa di Nuestra Senora de La Palma dove ha ucciso il sacrestano
Francesca d’Amato – Città del Vaticano
Si chiama Yassine Kansar il 25enne magherbino che ieri sera ha ucciso una persona e ne ha ferite altre quattro, nella città di Algericas in Spagna. Secondo fonti della Procura dell’Audiencia Nacional, che coordina le indagini, si potrebbe trattare di un attentato di matrice terrorista. Stando a una prima ricostruzione della vicenda, l’attentatore avrebbe fatto irruzione poco dopo le 18:00 nella chiesa di San Isidro, in uno dei quartieri più popolari di Algeciras e avrebbe colpito con il machete il parroco della chiesa, don Antonio Rodriguez, ferendolo gravemente al collo. Successivamente si sarebbe diretto verso la vicina chiesa di La Palma, nel centro della città, dove avrebbe iniziato a lanciare oggetti sacri sull’altare della chiesa per poi colpire il sacrestano, Diego Valencia, che tentava di fermarlo. Il bilancio è stato in totale di quattro feriti, di cui uno grave e tre lievi, confermato da un portavoce del ministero dell’Interno. Il sacerdote Antonio Rodriguez è fortunatamente stato dichiarato fuori pericolo.
Le reazioni della comunità spagnola ed islamica
“Non si deve cadere in provocazione, gettare legna sul fuoco né associare il terrorismo a nessuna religione o fede”, ha affermato monsignor César Garcia Magan, vescovo ausiliare di Toledo e segretario generale della Conferenza Episcopale Spagnola. “Non si può mai usare il nome di Dio per giustificare qualsiasi atto di violenza”, ha aggiunto il vescovo. Magan ha poi scritto in un tweet che “in questi momenti tristi di sofferenza, ci uniamo al dolore delle famiglie delle vittime e della diocesi di Cadice e chiediamo al Dio della vita e della pace la rapida guarigione dei feriti”. Una reazione ricca di sdegno e dolore è stata avvertita anche da parte della Commissione islamica di Spagna, che ha affermato come l’attentato sia stato un avvenimento in contrasto con qualsiasi postulato religioso. “Siamo sconvolti da questa abominevole azione criminale assassina”, si legge in un comunicato stampa dove viene espressa “solidarietà ai nostri fratelli cattolici”. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha definito “terribile” l’attacco avvenuto ad Algeciras, vicino Cadice, e ha espresso “sincere condoglianze ai parenti del sacrestano morto”. “Auguro una pronta guarigione ai feriti. Tutto il nostro sostegno al lavoro svolto dalle Forze e dai Corpi di Sicurezza dello Stato”, ha scritto il premier su twitter. Anche il sindaco della città spagnola, José Ignacio Landaluce, ha espresso tutto il suo ramarrico per la vicenda ed ha decretato il lutto cittadino.
Le indagini sull’attentato
Il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha affermato che al momento le indagini si stanno concentrando su un solo sospettato, ovvero il 25enne Yassine Kansar. “Non ci sono altre persone coinvolte nei fatti”, ha detto all’agenzia Efe da Stoccolma, dove si è recato per un impegno internazionale. Marlaska ha poi spiegato che la Polizia ha effettuato una perquisizione nel domicilio in cui viveva il sospettato e ha chiesto di attendere i risultati delle indagini prima di “stabilire la natura terroristica o qualsiasi altra natura” dell’attacco di ieri. Il ministro non si è quindi sbilanciato sulla natura dell’attacco, con la procura dell’Audiencia Nacional ha aperto un’indagine per terrorismo.
Per Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia, un evento del genere non può essere sottovalutato e istituzioni e opinione politica non possono permettersi di restare impassibili. “A prescindere dalla matrice del gesto, su cui dovrà esser fatta la necessaria chiarezza, si tratta dell’ennesima ferita alla comunità cattolica”, commenta Monteduro e “torna alla memoria in queste ore quanto accaduto nel 2016 a Saint-Etienne-du-Rouvray con il martirio di Padre Jacques Hamel”.