In un messaggio alla Conferenza Internazionale di commemorazione di José Martì, in corso a L’Avana, il Papa sollecita un impegno per l’attuale momento storico perché si trovino soluzioni che non escludano nessuno: le diverse crisi morali, sociali, politiche ed economiche che il mondo sta vivendo vanno affrontate in clima di dialogo e in questo gli anziani possono esere un esempio
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Le attuali circostanze sociali e politiche “sono motivo di allarme” e devono indurre ad un “cambiamento di rotta”, scrive il Papa nel messaggio inviato alla V Conferenza Internazionale “Per l’Equilibrio del Mondo” che si svolge a L’Avana, a Cuba, dal 24 al 28 gennaio e che commemora la nascita di Josè Martí, scrittore, politico, pensatore e leader del movimento per l’indipendenza cubana, vissuto nella seconda metà del XIX secolo, considerato eroe nazionale. Una figura che viene presentata “come stimolo per risvegliare le coscienze di quanti nel mondo sono chiamati a creare un clima di dialogo e di fratellanza”, osserva Francesco, e “che possa promuovere cambiamenti significativi”. Il Papa sottolinea che a tal fine è importante sedersi ad “ascoltare gli altri” e che “è urgente costruire ponti” per “trovare soluzioni praticabili che non escludano nessuno”. È necessario, insomma, il dialogo “con l’orizzonte ampio della fratellanza universale”.
L’esempio di Félix Varela
Per Francesco possono essere d’aiuto alcune parole di Jose Martí davanti alla tomba del venerabile Félix Varela, sacerdote, filosofo e patriota cubano, del quale lo scrittore ammirava “l’amore per la sua terra”, “il coraggio nel denunciare quello che riteneva incompatibile con il bene sociale” e “la mitezza, virtù essenziale del governante, che deve guidare il dialogo sociale e politico,” “mostrando il ‘giusto rispetto'” per l’interlocutore “per poter giungere a una soluzione concordata”. In pratica, spiega il Papa, occorre “guardare al passato”, “non rinnegare le proprie radici, che ci portano a imparare” dagli anziani, “dalla fede che li ha animati, dalla coerenza di vita che questa fede ha imposto loro” e dall’amore verso l’altro. Partendo da queste radici, sottolinea Francesco, per Martí “la figura di padre Varela è capace di far convergere volontà per uno sforzo comune”. L’invito del Papa e a chiedersi se modelli del genere “sono usati come esempio di valori o piuttosto come bandiera di interessi”.
La pace si costruisce insieme nella fraternità e nella solidarietà
Francesco ricorda poi di avere rimarcato, nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno, che “durante la pandemia molti eroi hanno dato prova della fede, della speranza e della dedizione generosa che nascono dall’amore di Dio impresso sulla natura di ogni uomo”. Sono esempi che ci chiedono “di rimettere al centro la parola insieme”, perché “è insieme, nella fraternità e nella solidarietà”, che si costruisce la pace, si garantisce la giustizia, si superano gli eventi più dolorosi. Questa, per il Papa, è la chiave per recuperare quell’equilibrio sul quale la conferenza in corso a Cuba vuole riflettere. “Solo insieme”, conclude Francesco, si possono “affrontare le diverse crisi morali, sociali, politiche ed economiche” che il mondo sta vivendo “e che sono tutte interconnesse”.