Al vertice di Ramstein Stati Uniti e alleati hanno messo a punto una nuova fornitura di armi pesanti. Berlino frena sull’invio di tank “Leopard 2”. Sul terreno si segnalano decine di attacchi dei russi
Marco Guerra – Città del Vaticano
Alla base militare di Ramstein si sono incontrati “53 tra alleati e partner” e tutti hanno dato il loro contributo per una fornitura, senza precedenti, di armi e mezzi corrazzati all’Ucraina. Secondo gli Stati Uniti questo pacchetto di aiuti metterà Kyiv nelle condizioni di lanciare una controffensiva di primavera.
Berlino nega i leopard
Oltre ad artiglieria pesante e difesa aerea, saranno inviati centinaia di carri armati ma mancheranno all’appello i Leopard 2 tedeschi chiesti a gran voce dal governo ucraino. Berlino non ha ancora votato la legge che sblocca l’invio dei carri. In un’intervista alla Stampa la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha esortato tutti gli alleati a procedere uniti e a fornire i carri armati.
27 attacchi della Russia
“Ci servono i panzer non abbiamo più tempo, dobbiamo agire in fretta” ha detto il presidente Zelensky in videocollegamento. La Russia dal canto suo, tramite il portavoce del cremlino Peskov, ha sminuito l’impegno dell’Occidente parlando di un’illusione drammatica che non darà successo all’Ucraina ma solo problemi. Intano sul terreno non si fermano i combattimenti: nelle ultime 24 ore le forze di Mosca hanno effettuato 27 attacchi contro la regione di Sumy. Secondo le Forze ucraine, la Russia sta però subendo ingenti perdite: i soldati russi rimasti uccisi dall’inizio del conflitto sarebbero oltre 120mila.