di Marco Piras
La Pontificia Accademia di Teologia (Path) ha dedicato al cardinale Gianfranco Ravasi, in occasione del suo ottantesimo compleanno, l’ultimo numero della rivista PATH. La pubblicazione monografica, intitolata “Ateismo religioso e ricerca di Dio”, è stata consegnata ieri al presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, nel corso di un incontro durato oltre un’ora. All’appuntamento hanno partecipato i componenti del Consiglio accademico della Path, guidati dall’attuale presidente monsignor Antonio Staglianò e dal suo predecessore monsignor Ignazio Sanna, che ha coordinato la realizzazione del numero monografico della rivista durante il suo mandato. Il volume – attraverso i contributi di studiosi e intellettuali- offre ai lettori diverse chiavi di lettura connesse ai temi evocati nel titolo, specialmente in rapporto alla complessa e poliedrica vicenda culturale contemporanea. “Il numero della rivista – spiega l’ex presidente della Path Sanna – rappresenta un omaggio che vuole testimoniare la grande riconoscenza che nutriamo nei confronti del cardinale Ravasi per la vicinanza e il sostegno che ha sempre manifestato concretamente verso tutte le iniziative promosse nel corso degli anni”.
Il forte legame tra Ravasi e la Path
Il cardinale Gianfranco Ravasi ha sottolineato il suo intenso e specifico legame con la Pontificia Accademia di Teologia, collegato non solo al suo incarico per un lungo periodo di presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e di conseguenza di presidente del Coordinamento delle Accademie pontificie, ma anche al tema specifico della teologia. “L’Accademia di teologia – ha sottolineato il cardinale – è stata sempre una accademia molto vivace, che ha usato non soltanto l’aspetto celebrativo – le manifestazioni, gli eventi, i congressi, le pubblicazioni – ma anche la ricerca in quanto tale, che si verificava poi attraverso le pubblicazioni e gli eventi. Questa ricerca teologica è fondamentale e deve essere sempre stimolata”. “Il numero monografico che mi è stato dedicato – ha aggiunto il porporato- tocca un tema rilevante cioè la provocazione dell’orizzonte non credente. Si tratta di un aspetto significativo, perché connette due componenti: da un lato l’ateismo e dall’altra parte la ricerca religiosa, nel senso che tutte le volte che viene realizzato un dialogo è sempre fatto non per provocare uno scontro, perché non siamo in una visione fondamentalista e neppure per una visione sincretistica, ma è fatto perché si proceda nella lettura e nelle interpretazioni dell’essere e dell’esistere ed è in questa luce che allora questo numero a me è particolarmente caro perché costituisce proprio una componente della mia attività anche culturale generale che è stata sempre quella del dialogo”.
Un punto di riferimento nel dialogo con i non credenti
Nel suo intervento, monsignor Staglianò ha condiviso alcune linee progettuali che vedranno la Pontificia Accademia impegnata non solo sul fronte della ricerca teologica, ma anche su quello della divulgazione e della comunicazione della teologia. “È stato davvero un incontro significativo, direi anche bello se non fosse che l’espressione bello è così banalizzata nella nostra società eccessivamente estetizzante. Per bello qui intendiamo buono e vero. Abbiamo discusso insieme a lui sulla futura mission della Path, il cardinal Ravasi resterà per noi un punto di riferimento importante, non solo per la vastità della sua cultura, ma anche per l’esperienza che lui ha sviluppato negli anni in particolare nel campo del dialogo con i non credenti e con i diversi saperi scientifici”, ha commentato il presidente della Path che ha aggiunto: “La nostra certezza è che egli non ci abbandonerà e ci aiuterà a camminare più speditamente per affrontare le grandi sfide che il multiculturalismo, la globalizzazione e la mondializzazione pongono oggi alla teologia”.