Francesco: nello strazio della guerra i Mondiali di calcio siano un’occasione di pace

Vatican News

Michele Raviart – Città del Vaticano

I Mondiali di calcio in corso di svolgimento in Qatar siano “un’occasione di incontro e di armonia tra le nazioni” e  favoriscano “la fratellanza e la pace tra i popoli”. È questo l’auspicio di Papa Francesco, che dopo l’udienza generale, ha salutato i giocatori, i tifosi e gli spettatori che stanno partecipando e seguendo l’evento.

La terribile sofferenza del popolo ucraino

Nel mondo di oggi, “straziato dalle guerre”, la preghiera del Pontefice è perciò “per la pace nel mondo e per la fine di tutti i conflitti”, con un pensiero particolare “per la terribile sofferenza del martoriato popolo ucraino”. La celebrazione, sabato prossimo, dell’anniversario dell’Holodomor, lo sterminio per fame del 1932-33 “causato artificialmente da Stalin”, è anche l’occasione non solo per pregare per le vittime di quel genocidio, ma anche per i “tanti ucraini, bambini, donne e anziani, bimbi che oggi soffrono il martirio dell’aggressione”.

Preghiera per le vittime del terremoto in Indonesia

Vicinanza alla popolazione indonesiana accomagnata da una preghiera è stata espressa da Francesco ai morti e ai feriti del terremoto che ha colpito lunedì scorso l’isola di Giava, in cui sono rimaste uccise oltre 250 persone. Un pensiero è andato anche al rispetto dei diritti dei pescatori, che “con il loro lavoro” – la Giornata mondiale della pesca si è celebrata l’altro ieri – “contribuiscono alla sicurezza alimentare, alla nutrizione e alla riduzione della povertà nel mondo”. Un saluto del Papa ha raggiunto l’iniziativa RedWeek in Polonia, dedicata ai cristiani perseguitati, e i giovani della Gmg a Lisbona del prossimo anno.

Il ricordo di padre Ambrosoli e il saluto agli scalabriniani

Il Papa ha anche ricordato padre Giuseppe Ambrosoli, missionario comboniano e medico, beatificato domenica scorsa in Uganda, dove morì nel 1987. “La sua straordinaria testimonianza aiuti ciascuno di noi ad essere degno di una Chiesa in uscita”. In precedenza, il Pontefice aveva incontrato in mattinata il gruppo dell’ “International migration network” degli scalabriniani, ringraziandoli per la visita e per l’opera compiuta: “Il Signore benedica tutti voi. E vi auguro che possiate andare aventi con lo stesso lavoro”.