di Krisanne V. Murphy*
Lo scorso mese Papa Francesco ha invitato la Chiesa universale ad adottare la sua intenzione di preghiera ufficiale per porre fine alla pena di morte. Soprattutto, il suo appello è andato oltre la mera dimensione della preghiera: ha esortato in modo specifico i cattolici a compiere azioni concrete al fine di “mobilitarsi per ottenere l’abolizione della pena di morte in tutto il mondo”.
Parlando a livello mondiale, la pena capitale è passata di moda nella maggior parte dei Paesi; ad oggi 144 nazioni hanno bandito tale pratica. Ma gli Stati che ancora mantengono la pena di morte – tra i quali Cina, Iran, Egitto, Arabia Saudita, Siria e Stati Uniti – ogni anno tutti insieme giustiziano migliaia di loro cittadini, con una madornale violazione della dignità umana. Gli Stati Uniti si distinguono tra queste nazioni, applicando la pena di morte in modo molto più aggressivo rispetto agli altri Paesi democratici. In risposta a questa ingiustizia continuata, il Catholic Mobilizing Network (Cmn), con sede negli Stati Uniti, si adopera per formare i cattolici e le persone di buona volontà a educare, sostenere e pregare per mettere fine alla pena capitale. Sostanzialmente radicato nel rispetto di ogni vita umana, il Cmn mostra che aspetto ha nel concreto un testimone anti pena di morte, secondo l’appello di Papa Francesco.
La Chiesa da molto tempo considera la pena capitale un affronto alla dignità umana, e Papa Francesco non è certo il primo pontefice a portare la questione sulla scena globale. Papa san Giovanni Paolo II ha condannato ripetutamente la pena di morte in dichiarazioni pubbliche e nella sua enciclica Evangelium vitae. Il suo successore, Papa Benedetto XVI, ha attirato “l’attenzione dei responsabili della società sulla necessità di fare tutto il possibile per giungere all’eliminazione della pena capitale”. Nel 2018 la posizione contraria alla pena di morte della Chiesa è stata ulteriormente rafforzata con la revisione del Catechismo, che l’ha etichettata come “inammissibile” sempre.
Il Cmn lavora per far conoscere la contrarietà inequivocabile della Chiesa alla pena capitale come modo per rafforzare l’impegno nazionale a favore dell’abolizione della stessa negli Stati Uniti. Questa strategia ha portato notevoli successi. Dalla fondazione del Cmn nel 2009 (l’organizzazione celebra il suo 13° anniversario oggi, nella Giornata mondiale contro la pena di morte) il numero annuale delle esecuzioni e delle sentenze a morte negli Stati Uniti è crollato di oltre il 75 percento e nove Stati hanno bandito la pena capitale. Tra quelli che ancora mantengono la pena di morte, 15 non hanno eseguite condanne a morte negli ultimi dieci anni.
Mentre il Cmn non può prendersi da solo il merito per questi progressi, è però evidente che l’organizzazione svolge un ruolo importante nel movimento nazionale per l’abolizione. Ogni anno più di 20.000 cattolici lavorano con il Cmn per contattare i responsabili dei loro Stati al fine di impedire esecuzioni imminenti e sostenere una legislazione contraria alla pena di morte. E quando il governo federale nel 2020 ha ripreso le iniezioni letali dopo una sospensione di 17 anni, il Cmn ha riunito 24.000 cattolici statunitensi perché facessero sentire la loro voce contro la frenesia delle esecuzioni.
A oggi, il Cmn è l’unico gruppo confessionale a livello nazionale che s’impegna per la fine della pena capitale negli Stati Uniti, e forse l’unica organizzazione cattolica contro la pena di morte nel mondo.
Il modello unico di mobilitazione del Cmn parte dall’enfasi sull’educazione. Attraverso webinar, eventi, libri vincitori di premi e una solida biblioteca di risorse online, l’organizzazione contribuisce a smontare luoghi comuni e false idee circa l’insegnamento della Chiesa sulla pena di morte e l’applicazione ingiusta della pena capitale negli Stati Uniti. Nel frattempo l’organizzazione collabora strettamente con la leadership e il clero cattolici per trasmettere lo stesso messaggio dal pulpito, strategia che secondo un sondaggio recente del Cmn e del Center for Applied Research and Apostolate (Cara) si è dimostrata efficace nel rafforzare le idee contro la pena di morte dei cattolici.
Da qui, l’educazione lascia spazio al sostegno informato. Il progetto “Mercy in Action” del Cmn offre continue opportunità ai cattolici per far sentire la loro voce contro le esecuzioni previste. Al tempo stesso, il Cmn mobilita i cattolici a livello nazionale affinché facciano sentire la propria voce a favore dell’abrogazione della legislazione a livello statale e federale. La stretta collaborazione con gruppi come la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, le conferenze cattoliche statali, le diocesi, le comunità religiose e gli interlocutori laici permette al Cmn di preparare le persone a far conoscere meglio gli insegnamenti della Chiesa contro la pena di morte nelle loro comunità.
Proprio come Papa Francesco ha chiesto nella sua intenzione il mese scorso, anche il Cmn esorta tutti i cattolici a radicare la loro formazione e il loro impegno in uno spirito di preghiera. L’organizzazione offre risorse per la preghiera e una veglia di preghiera virtuale il primo venerdì di ogni mese, che insieme servono come catalizzatori spirituali per l’impegno a favore dell’abolizione. Il risultato è che i cattolici negli Stati Uniti accettano sempre più il posto della pena di morte nel continuo delle questioni della vita e possono iniziare a pensare ad approcci alla giustizia criminale che sostengano la dignità umana invece di umiliarla. Il Cmn aiuta a orientare questa esplorazione con programmi che promuovono una “giustizia curativa”, un modo di rispondere al male che dà la priorità alla guarigione e alla responsabilità rispetto al castigo, prendendo così a modello lo stile riconciliante di Gesù.
L’approccio a tridente del Cmn, ovvero educazione, sostegno e preghiera, continua a dare frutti. Quello che nel 2009 è iniziato come piccolo gruppo di lavoro di vescovi cattolici, religiose, familiari di vittime di omicidio e altri laici impegnati, da allora è cresciuto fino a diventare un movimento nazionale, a guida laica, di decine di migliaia di cattolici che lavorano insieme per porre fine a questa pratica disumanizzante. Le diocesi e le parrocchie in tutta la nazione considerano il Cmn un alleato indispensabile e un centro nazionale di risorse quando si tratta di formare i fedeli cattolici su tale questione fondamentale della vita. Intanto, il movimento nazionale per l’abolizione si affida alla voce unica del Cmn (il cui obiettivo è di essere “esplicitamente, ma non esclusivamente, cattolico) per mobilitare le persone di fede, che sono un segmento della popolazione chiave per il progresso dell’abolizione.
Per i cattolici in tutto il mondo che sono ancora alla ricerca di modi per rispondere all’esortazione del Papa a mobilitarsi per l’abolizione della pena di morte, il Cmn può servire da potente modello. Partire dall’educazione, proseguire attraverso l’impegno e radicare ogni sforzo nella preghiera fervente apre la via per vivere gli insegnamenti della Chiesa sulla pena di morte e l’inviolabile dignità della vita umana.
*Direttore esecutivo del Catholic Mobilizing Network