Dal Sacro Convento di Assisi l’appello a unirsi nella preghiera per la pace

Vatican News

Eugenio Bonanata – Città del Vaticano 

Un appello a intensificare la preghiera per la pace e l’unità si leva da Assisi in occasione della ricorrenza di San Francesco, la prima dopo due anni di pandemia. L’emergenza sanitaria, che faticosamente si cerca di superare, rappresenta il tema chiave della giornata di domani, 4 ottobre 2022, che sarà dedicata a quanti si sono dati da fare per fronteggiare la diffusione del Covid. “Pensiamo soprattutto a medici, infermieri e operatori sanitari”, precisano alcuni religiosi del Sacro Convento dialogando con Telepace sul valore dell’appuntamento. I religiosi provengono da diversi paesi del mondo e il loro ricordo è rivolto in modo particolare a quanti in quei mesi bui hanno perso la vita lontano dai propri cari, senza neanche un funerale.

Affidare al patrono d’Italia la vita di tutti

La volontà è di affidare ciascun defunto per Covid a san Francesco, anche online come avvenuto nell’ambito dell’iniziativa “Prega per il mio caro” – condotta in tandem con la CEI – che in questi giorni ha permesso agli utenti di lasciare il nome del proprio familiare e di accendere virtualmente una candela attraverso il sito 4ottobre.sanfrancesco.org. I frati, però, vogliono affidare al santo patrono d’Italia le vite di tutti nella consapevolezza che in tanti sono in arrivo nella cittadina umbra per le celebrazioni cominciate oggi con la memoria del transito di san Francesco. In un tempo segnato da incertezze e paure, i pellegrini domandano soprattutto speranza. E come sempre ad Assisi si risponde con semplicità, nel nome dell’accoglienza e dell’ascolto ribadendo che la condivisione del bene rappresenta il principio base di questo percorso.

La cerimonia di accensione della Lampada

“Avremo il piacere di pregare assieme al presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella”, afferma fra Mario Cisotto ricordando che quest’anno sarà il capo dello Stato ad accendere la ‘lampada votiva dei comuni d’Italia’ in rappresentanza di tutti i connazionali durante la messa delle ore 10 celebrata dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi. Mentre l’olio verrà portato simbolicamente da due esponenti della comunità sanitaria assisana, in prima linea nel biennio scorso.

Il programma della giornata

La giornata al Sacro Convento inizierà come di consueto al mattino presto con le lodi. E proseguirà con le varie celebrazioni fino al momento conclusivo della distribuzione dei ramoscelli di ulivo, quale mandato ai pellegrini di farsi promotori di pace e fratellanza nei loro luoghi di vita. “Si sente la folla, ma c’è tutta l’Italia nella nostra preghiera”, assicura ancora fra Mario. “Il messaggio principale è la solidarietà”, aggiunge fra Jorge Fernandez sebbene l’urgenza assoluta oggi sia la pace per l’Italia, per l’Europa e per il mondo: “dobbiamo unirci a pregare per chiederla, urlando con tutto il cuore e con tutto lo spirito”. Anche fra Daniel Palattykoonathan è convinto che questo sia un invito rivolto a tutti: “occorre lavorare assieme a san Francesco per la pace, recuperando lo spirito di cooperazione messo in campo dai sanitari per fronteggiare la pandemia”.

Riconciliazione

Alla luce di quello che sta succedendo oggi – sottolinea fra Rafael Normando – “la cosa di cui abbiamo più bisogno è la riconciliazione”. Tutti al Sacro Convento confidano nell’esempio di san Francesco, nella sua capacità parlare alle persone e di aprire i cuori anche dei più distanti. “San Francesco – conclude fra Mario Cisotto – è morto senza lasciare un centesimo, ma dopo otto secoli siamo ancora qui a prendere qualcosa dalla sua eredità”.