Debora D’Angelo – Città del Vaticano
Siamo in cammino nel Tempo del Creato – tra il 1° settembre Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato e il 4 ottobre festa di San Francesco d’Assisi – quando i cristiani di ogni confessione sono invitati a mobilitarsi nella tutela del Creato attraverso impegno, conversione e celebrazioni. I giovani sono dei protagonisti importanti: tanti gli eventi a loro dedicati sul tema “Keep it cool!”. Inizia oggi 19 settembre e durerà fino al 23 settembre la “Youth 4 Climate Week 2022”, una settimana di azione per dare a tutti la possibilità di raccontare in forme semplici e dirette come la conversione ecologica sia, ora più che mai, diventata socialmente desiderabile. Partendo dalla premessa che la Terra abbia bisogno di noi quanto noi abbiamo bisogno di lei, è nata l’idea di una social challenge in relazione all’evento: una sfida rivolta ai giovani per coinvolgere il maggior numero di persone a non ignorare il grido sofferente del nostro pianeta.
Per partecipare basta scegliere un tema (alimentazione, stili di vita o altro) e registrare un breve video su Tik Tok, Facebook o Instagram, di non più di 60 secondi nel quale si invitino conoscenti, amici, parenti a pratiche virtuose. Idee e proposte nate dalla youngCaritas della diocesi di Bolzano-Bressanone, Kolpingjugend e Coworking della Memoria (Arci). Nella serata finale del 23 settembre sarà un’apposita giuria a decretare il vincitore: il miglior contenuto realizzato verrà proiettato sui monitor di autobus e treni di tutta la provincia. Amanda Montesani di youngCaritas ci ha raccontato come si svolgeranno questi giorni e quelli che sono gli obiettivi dei giovani che aderiscono:
Cos’è Youth 4 Climate Week 2022 e quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?
Sarà una settimana di azione: ogni giorno ci saranno diverse iniziative in tutto l’Alto Adige legate al tema dell’ambiente e dell’ecologia. Vuole essere una settimana di movimento, coinvolgimento e azione per avvicinare i giovani, e non solo, al dramma della crisi climatica attraverso le parole e l’ascolto di persone esperte. Puntiamo molto sull’azione, nel fare qualcosa di concreto nelle forme più varie.
Da protesta a proposta per l’ambiente. Una sua riflessione in merito a questo passaggio del movimento Youth 4 Climate, considerando che il Papa chiede al mondo di cambiare rotta per dare proprio ai giovani un futuro?
L’obiettivo della settimana non è solamente quello di sensibilizzare, ma anche mostrare che ognuno di noi può contribuire in modo concreto. Il focus è quello del protagonismo dei giovani, per cui l’organizzazione viene anche da loro, e muovere le organizzazioni per stimolare la creatività dei ragazzi sul tema del clima e della sostenibilità”.
Oggi fino al 4 ottobre, siamo nel “Tempo del creato” dove i giovani devono dire la loro. Sulla base di questo volevo ricollegarmi alla vostra social challenge. Come nasce l’idea?
“La social challenge è più un contorno della Youth 4 Climate Week 2022. L’idea è nata osservando il target che volevamo raggiungere che è molto presente su queste piattaforme, per cui abbiamo pensato di offrire una partecipazione all’iniziativa anche in questo mondo”.
In che modo la partecipazione online può contribuire alla salvaguardia del Pianeta?
“La comunicazione e la partecipazione online sono dei temi molto delicati, però gran parte dell’informazione che ricevono i giovani viene dai social. Riteniamo che sia importante educare i giovani ad usare questi strumenti in modo intelligente. Partecipare a una social challenge attraverso i propri video, che realizzano da esperti, permette di incoraggiare altre persone ad agire in modo sostenibile. Potrebbe essere una fonte di ispirazione e mobilitazione”.
Creatività e comunicazione online come gesto di amore e cura del pianeta. Dimensione diversa rispetto a quella classica dell’autoreferenzialità e narcisistica. Non è così?
“La creatività è una parola molto importante per la Youth 4 Climate Week 2022 perché cerchiamo, sia nella comunicazione online sia nelle azioni offline, di dare la libertà. Useremo molte forme di arte per trasmettere le difficoltà intorno a questo tema. Ovviamente si allontana dall’autoreferenzialità per far vedere che siamo in tante persone che simultaneamente agiscono per lo stesso scopo”.