Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Con la Messa nello stadio olimpico di Santo Domingo, presieduta da monsignor Edgar Peña Parra, sostituto della segreteria di Stato per gli Affari generali e inviato speciale di Papa Francesco, si sono chiuse le celebrazioni del centenario dell’incoronazione dell’immagine di Nostra Signora di Altagracia, patrona della Repubblica Dominicana, organizzate nell’ambito di un anno giubilare.
La rosa d’oro donata da Papa Francesco
Prima della liturgia eucaristica, nella mattinata, il presule ha incontrato le autorità civili e religiose a Puerta del Conde, dove, esattamente cento anni fa, è avvenuta l’incoronazione canonica dell’immagine della Madonna Altagracia e ha posto ai piedi della Vergine una rosa d’oro per volere del Papa, che si è così voluto unire spiritualmente ai numerosi pellegrini che venerano la Vergine di Altagracia. “L’offerta della rosa d’oro è un antichissimo omaggio alla Regina del Cielo che i Papi concedono eccezionalmente alle immagini di grande devozione tra i fedeli, in momenti speciali, come questo del centenario dell’incoronazione canonica” ha spiegato il sostituto. La rosa d’oro simboleggia un fiore che non appassisce, ha detto ancora ed è un fiore che rappresenta tutto il popolo dominicano che viene a venerare la Vergine di Altagracia, affidando la propria vita, i propri desideri e le proprie necessità e chiedendo la sua intercessione davanti al Signore. “Ogni volta che vedete questa rosa, accanto alla Vergine Santa, ricordate anche il Santo Padre e pregate per lui e per la Chiesa universale che è nostra madre” ha concluso.
L’incoronazione della Vergine di Altagracia riconoscimento dei credenti a Maria
Parlando alle autorità monsignor Peña Parra ha detto che l’incoronazione della Vergine è un riconoscimento “da parte dei credenti, e anche di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, dell’importanza che ha avuto l’invocazione di Altagracia negli alti e bassi della storia” della Nazione, e che ha rafforzato il rispetto dei valori fondamentali suscitando e rafforzando relazioni fraterne, serene e rispettose dei diritti degli altri, e attente ai bisogni dei più deboli.
Il pericolo delle colonizzazioni ideologiche
Il presule ha ricordato che il Papa lo ha nominato suo inviato speciale per il centenario dell’incoronazione dell’immagine della Madonna di Altagracia per esprimere il suo affetto e la sua vicinanza a tutti i dominicani e, richiamando il passato del Paese, ha ribadito quanto scritto dal Pontefice nell’Esortazione Apostolica Querida Amazonia a proposito della colonizzazione, che “non si ferma, ma in molti luoghi si trasforma, si maschera e si nasconde”. Monsignor Peña Parra ha specificato che è il caso delle colonizzazioni ideologiche, che oggi “contrastano la realtà dell’esistenza e che soffocano il naturale attaccamento ai valori dei popoli, cercando di sradicarne le tradizioni, la storia e i legami religiosi” e che colpiscono duramente anche i popoli latinoamericani. “Dobbiamo essere vigili perché questa colonizzazione ideologica cerca di annientare il valore sacro della vita umana, dal suo inizio alla sua fine naturale – ha evidenziato il sostituto -. E si ostina nel cercare di smantellare l’importanza della famiglia, come cellula fondamentale della società, necessaria per la sana crescita dei popoli”. Inoltre, ha proseguito monsignor Peña Parra, cerca anche “di rubare il futuro alle giovani generazioni, proponendo un percorso incerto, che non ha altra alternativa che la precarietà del provvisorio”.
Impegnarsi per offrire ai giovani un futuro pieno di speranza
Da qui l’invito a chiedere alla Madonna di Altagracia di intercedere, affinché la Repubblica Dominicana e tutti i Paesi americani ricevano la grazia di scommettere sulla vita e non sulla morte, di rafforzare e proteggere la famiglia e di lavorare per offrire ai giovani un futuro luminoso e pieno di speranza.
L’affettuoso abbraccio di Papa Francesco
Nell’omelia della Messa di chiusura dell’anno giubilare Altagraciano il presule ha fatto presente che la Madonna di Altagracia, dal 1514, con la sua presenza vigile e amorosa, accompagna ininterrottamente il popolo dominicano, facendo germogliare nei cuori l’immensa ricchezza della vita cristiana, “con la luce e la grazia del suo divin Figlio Gesù”. Il sostituto ha trasmesso l’affettuoso abbraccio, i saluti e la benedizione del Pontefice a tutti i vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli e alle autorità civili e militari presenti, poi ha richiamato l’attenzione sulla scena rappresentata nel dipinto della Madonna di Altagracia, che “invita ad adorare il Bambino Gesù nell’umiltà della mangiatoia dove è amorevolmente accudito dalla Madre Maria e da San Giuseppe”.
Il valore della vita e della famiglia
Per monsignor Peña Parra il quadro “insegna a dare priorità al valore della vita e della famiglia” ed è pure “una difesa e un appello a favore della vita e della dignità delle persone, indipendentemente dalla loro razza e condizione; poiché siamo tutti figli dello stesso Dio Padre e figli della Vergine Maria e Madre; così come fratelli in Gesù Cristo”. Ricordando che “la vita, nella Costituzione della Repubblica Dominicana, è il primo diritto civile menzionato” e che il suo articolo 37 lo ritiene “inviolabile dal concepimento alla morte”, il sostituto ha aggiunto che l’immagine “è anche una difesa del valore della famiglia come istituzione e dei legami familiari che sono stati e sono duramente messi a dura prova, denigrati ed emarginati, ma che, allo stesso tempo, continuano ad essere il più saldo punto di riferimento, il sostegno più forte” dell’intera comunità umana e sociale. Ed è pure “simbolo della famiglia come Chiesa domestica, dove si imparano le prime lezioni di fede”. Citando il Documento di Santo Domingo, in cui si afferma che la missione della famiglia “è ‘essere una Chiesa domestica’ che accoglie, vive, celebra e annunzia la Parola di Dio, il sostituto ha, inoltre, esortato a sostenere la famiglia e a difenderla “da tutto ciò che mette in pericolo la sua bellezza”.
I giovani speranza per il futuro del Paese
Il pensiero di monsignor Peña Parra è poi andato ai giovani ai quali ha rammentato che solo in Cristo si possono trovare le risposte a tutte le preoccupazioni e a tutti i desideri. “La fede cristiana ci insegna che vale la pena lavorare per una società più giusta – ha sottolineato – che vale la pena difendere gli innocenti, gli oppressi e i poveri; che vale la pena sacrificarsi per il trionfo della civiltà dell’amore”. Da qui l’esortazione a non lasciarsi sedurre dai moderni colonialismi – l’edonismo, le ideologie, la droga, la violenza – e ad essere responsabili e attivi nelle strutture sociali, economiche, culturali, politiche ed ecclesiali del Paese, per contribuire a realizzare uno sviluppo sempre più umano e più cristiano.
L’incoraggiamento del Papa ai fedeli dominicani
Il dipinto della Madonna di Altagracia, immagine perfetta delle donne e degli uomini dominicani, che da buone madri e buoni padri accolgono con amore, determinazione e fede coraggiosa le sfide della maternità e paternità responsabili, offre anche un ulteriore messaggio, ha rimarcato il sostituto, ossia che “non è né morale né lecito maltrattare un essere umano”. Un messaggio “sempre attuale e senza data di scadenza”, “valido per tutti i luoghi e per uomini e donne di tutti i tempi”. Infine monsignor Peña Parra ha riferito che l’incoraggiamento del Papa per i fedeli dominicani è ad aderire più intimamente a Cristo, infiammati dalla materna carità di Maria, e a continuare a “crescere nella fedeltà al servizio di questo mistero”. E terminando la sua omelia il sostituto ha pregato la Vergine perché interceda specialmente per i giovani e gli anziani, per i poveri e per coloro che soffrono, e ancora perché protegga i nascituri e tutte le famiglie, e perché ogni persona sperimenti la consolazione della sua tenerezza e del suo amore materno.